Francesco Napoletti
Si è svolto oggi, presso il Caffè Letterario della Biblioteca Comunale, un incontro con Flavio Insinna, in occasione della presentazione del suo nuovo libro edito da Mondandori “Neanche con un morso all'orecchio. Un padre, un figlio, l'addio”. L’incontro, organizzato da Tommaso Moroni, ha visto la partecipazione di un pubblico copioso che ha riempito tutta la sala adibita e dell’assessore Guerra, che ha rivolto i suoi complimenti all’autore e all’organizzatore Moroni.
Dopo la conferenza in biblioteca il noto attore e conduttore ha incontrato presso la Galleria del Corso i suoi stimatori per concedere foto e autografi. Quindi all’area V.I.P. del Caffè del Corso si è tenuto un aperitivo insieme a Sponsors, autorità e stampa locale.
La presentazione del libro è avvenuta con il consueto humor di Insinna, il quale ha spiegato quanto il libro sia la stesura di una storia estremamente intima, ma che non per questo non doveva essere raccontata, anzi: “quando si ama qualcuno si è nudi, non ci si nasconde dietro maschere”. “Neanche con un morso all’orecchio” è la prima autobiografia di Insinna, e racconta il rapporto dell’autore con la famiglia, specialmente col padre che, cagionevole di salute, si è spento l’anno scorso. Il padre, primario d’ospedale, siciliano integro e autorevole, lascia il figlio faccia a faccia con le sue responsabilità. Lui, l’”eterno Peter Pan”, ha raccontato la vita nella sua famiglia, che non ha mai abbandonato, in un libro commissionatogli dalla Mondadori quando suo padre era ancora vivo. “La genesi di questo libro è un po’ della serie ‘partenze intelligenti’, nel senso che era previsto venisse pubblicato a natale e parlasse dei miei show e che avesse sulla copertina il mio faccione sorridente – ha spiegato Insinna con umorismo – poi però le cose sono andate così, ed è molto diverso da quello che voleva essere in principio”.
“Quello che volevo, tra le altre cose, era far pensare i figli. Sono stato molto fortunato, perché avrei pututo scrivere un libro così per poi rimpiangere di non aver saputo gioire dell’amore di mio padre. Ma così non è stato, non ho mai sprecato un momento con i miei genitori ed è quello che appunto raccomando a ciascuno. Il punto non è tanto che noi non viviamo in eterno, ma che loro, i genitori, non sono eterni”. Nel suo primo libro, l’attore deve essere certo riuscito a combinare umorismo e commozione, ma anche la partecipazione morale, oltre che emotiva, dei suoi fan e lettori, a giudicare dalle lettere di chi il libro lo ha già letto d’un fiato e dagli interventi appassionati del pubblico, con il quale Insinna ha interagito con passione e divertimento spontanei.
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