Soddisfare il diritto all’acquisto di una casa e sostenere l’accesso al credito: può essere così sintetizzata la finalità della convenzione che disciplina la costituzione del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa sottoscritta, stamani, a Palazzo Donini, dall’assessore regionale alle politiche abitative, Giuseppe Chianella, e dal presidente di Gepafin, Salvatore Santucci. “La convenzione tra Regione Umbria e Gepafin – ha detto Chianella –, che costituisce uno strumento importante nell’ambito del Programma operativo di edilizia residenziale pubblica, è andata progressivamente adattandosi alle trasformazioni del tessuto sociale e alla necessità provenienti dal mondo del credito. Partita in via sperimentale nel 2005 per i comuni con popolazione superiore ai 10 mila abitanti – ha ricordato l’assessore – è poi stata estesa a tutto il territorio umbro. Il Fondo di garanzia, che può contare su una dotazione finanziaria di due milioni di euro di risorse regionali, concorrerà dunque ad accrescere le possibilità di acquisto di alloggi da parte di nuclei familiari che hanno bisogno di essere sostenuti finanziariamente, andando ad incidere anche sull’abbattimento dei tassi di interesse sui mutui contratti grazie agli accordi sottoscritti con 12 banche convenzionate. Si tratta – ha aggiunto Chianella – di una misura efficace che, dal 2007 ad oggi, ha portato alla stipula di 324 mutui per un totale di risorse impegnate pari a 1 milione 88 mila euro. L’adesione all’iniziativa è andata crescendo nel tempo con una localizzazione degli interventi su tutto il territorio regionale, di cui la maggior parte, 140, nel comune di Perugia”.
“La convenzione – ha ricordato il presidente di Gepafin – prevede la costituzione di un Fondo, da utilizzare con moltiplicatore 20, destinato al rilascio di garanzie su rischio insolvenza a favore di istituti finanziatori e rischio oscillazione tasso a favore dei beneficiari individuati. Il testo che sottoscriviamo oggi – ha aggiunto – presenta tuttavia una novità rispetto ai precedenti. La Regione ha infatti accolto, dopo numerosi incontri, le richieste avanzate da Gepafin relativamente alla possibilità di investire le risorse del Fondo oltre che su titoli obbligazionari statali o sovranazionali anche su Fondi immobiliari chiusi. Si tratta di fondi comuni di investimento con un numero fisso di quote di partecipazione, il cui diritto di rimborso a favore dei partecipanti avviene solo per date predeterminate”.
“Sono strumenti fortemente utilizzati per investimenti nel settore immobiliare – ha concluso il presidente Santucci – tanto che nel Piano di edilizia abitativa 2009 è stato previsto il Sistema integrato di fondi immobiliari con la presenza di un Fondo statale investimenti per l’abitare gestito dal Gruppo Cassa depositi e prestiti”. Beneficiari degli interventi – è stato ricordato durante la firma – sono i nuclei familiari in possesso della cittadinanza italiana o di un Paese che aderisce all’Unione Europea o di paesi in regola con le vigenti norme in materia di immigrazione; residenza o attività lavorativa in Umbria da almeno due anni consecutivi; il non possesso di altri alloggi o della titolarità del diritto di proprietà, comproprietà, nuda proprietà, usufrutto su alloggi o quote parti di essi ovunque ubicati sul territorio nazionale; avere un reddito annuo complessivo del nucleo familiare il cui valore ISEE non deve essere superiore a 28 mila euro. Sono ammesse agli interventi le spese per l’acquisto di immobili, ad esclusione di abitazioni unifamiliari, da destinare a prima abitazione Le spese Le spese ammissibili riguardavano l’acquisto di immobili già accatastati al NCEU, ad esclusione delle abitazioni unifamiliari, da destinare a prima abitazione, con esclusione delle categorie A/1, A/7, A/8 e situati in centri abitati. Gli interventi finanziari previsti sono mutui ipotecari, fondiario/edilizio od altro, con importo fino ad un massimo del 90% della spesa per una durata entro i 25 anni di ammortamento e con un massimo di 24 mesi di preammortamento.