Il giudice ordina alla Asl di emettere un provvedimento definitivo sulle condizioni per l’accesso al suicidio assistito
Fine vita, accolto il ricorso di Laura Santi contro la Usl. Il Tribunale di Perugia ha emesso una nuova ordinanza a seguito del reclamo presentato contro l’ordinanza di primo grado da parte di Laura Santi, la 48enne giornalista perugina affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, che ad aprile 2022 aveva presentato all’azienda sanitaria competente la richiesta per l’accesso alla verifica delle proprie condizioni ai sensi della sentenza costituzionale n. 242/2019, ovvero per accedere al cosiddetto suicidio assistito.
Dal tribunale di Perugia, in composizione collegiale, è stata emessa l’ordinanza che “a parziale modifica e integrazione dell’ordinanza emessa dal tribunale di Perugia il 7.7.2023, ordina all’AUSL Umbria 1 di emettere un provvedimento finale di conferma o modifica, alla luce del parere del Comitato etico, delle valutazioni già espresse nella relazione della commissione multidisciplinare del 2.12.2022 circa le condizioni della richiedente e la sussistenza in capo alla stessa delle precondizioni per l’accesso alla pratica del suicidio medicalmente assistito”.
Di fatto, dunque, i giudici ordinano alla Azienda sanitaria competente, accogliendo le richieste di Laura Santi, di emettere un provvedimento definitivo sulle condizioni della donna e dunque sulla presenza delle condizioni richieste per poter accedere al suicidio medicalmente assistito in Italia, secondo quanto previsto dalla sentenza 242\2019 della Corte Costituzionale sul caso Cappato\Antoniani.
“Avevamo chiesto per la nostra assistita che fosse completata con urgenza la procedura prevista nel dispositivo della sentenza numero 242/19 della Consulta. Questa ultima decisione ordina il completamento di questa procedura di verifica delle condizioni della persona malata, delle modalità per procedere e del parere del comitato etico con comunicazione dell’azienda sanitaria a Laura Santi. Attendiamo il provvedimento finale dell’azienda sanitaria. Successivamente, in base a quanto emergerà in riferimento alle condizioni della ricorrente, se fosse confermata la corrispondenza con il giudicato costituzionale, la stessa potrà decidere se e quando procedere con l’aiuto alla morte volontaria. Oppure, al contrario, in caso di una valutazione che ritenga che manchi un requisito o più requisiti valuteremo con il collegio legale una impugnazione nel merito del provvedimento per la tutela del diritto all’autodeterminazione di Laura Santi”, ha dichiarato l’avvocata Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni e difensore che coordina il collegio legale di Laura Santi, del quale fanno parte anche Francesca Re, Angioletto Calandrini e Alessia Cicatelli
Lo scorso 22 settembre si era tenuta l’ultima udienza sul caso, dinanzi al Tribunale di Perugia, durante la quale i legali di Laura Santi avevano esposto i motivi del reclamo presentato contro l’ordinanza di primo grado perché, pur accertando il suo diritto a ottenere quanto richiesto, si limitava a dichiarare l’esistenza di questo diritto senza però ordinare all’azienda sanitaria di provvedere nella forma adeguata a tutte le fasi indicate dalla Corte Costituzionale e dunque senza mettere Laura Santi nelle condizioni di poter scegliere sul proprio fine vita.