Che fine ha fatto il Centro di genomica di Perugia, 9 domande per UniPg - Tuttoggi.info

Che fine ha fatto il Centro di genomica di Perugia, 9 domande per UniPg

Redazione

Che fine ha fatto il Centro di genomica di Perugia, 9 domande per UniPg

Il Prof. Crisanti, ideatore e responsabile del progetto, allontanato dall’ateneo poi riabilitato dal CdS, torna e chiede spiegazioni
Sab, 26/08/2017 - 11:57

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Riceviamo e pubblichiamo dal Professore Andrea Crisanti, Ordinario di Microbiologia ed ex Direttore Centro di Genomica Università degli Studi di Perugia, una serie di domande rivolte all’ateneo umbro e più in particolare al Rettore Franco Moriconi, in merito alle sorti del Centro di formazione e ricerca:

Nel 2008 il Prof. Andrea Crisanti propose all’Università di Perugia e alla Regione Umbria un piano per realizzare un centro di genomica. L’obiettivo era di dotare l’Università, il sistema sanitario della regione e le aziende del territorio di un formidabile strumento investigativo che avrebbe allineato l’Università degli Studi di Perugia ai grandi centri di ricerca internazionali.

Per realizzare questo progetto furono attivate quattro linee di finanziamento per un valore di circa 12.000.000,00 Euro.

  1. Strumenti: Il Prof Crisanti presentò due progetti – uno al Ministero della Sanità e uno alla regione Umbria – ottenendo 1.500.000,00 Euro e 1.578.000,00 Euro per un totale di 3.078.000,00 Euro per dotare il Centro di una strumentazione di avanguardia.
  2. Personale: Il Prof Crisanti e la Regione Umbria presentarono alla Comunità Europea un progetto per la formazione di risorse umane ottenendo un finanziamento di 4.500.000,00 Euro nelle aree scientifiche della genetica e della genomica.
  3. Trasferimento all’industria: la regione Umbria inserì il settore scienze della vita alle linee d’intervento per il finanziamento dei poli d’innovazione e assegnó circa 4.000.000,00 Euro (cofinanziamento) al Polo di Genomica Genetica e Biologia coordinato dall’Università di Perugia
    per attività di trasferimento e sviluppo tecnologico.
  4. Locali: l’Università degli Studi di Perugia mise a disposizione i locali del terzo piano dell’edificio D che non erano stati completati per mancanza di fondi. Il Polo di Genomica Genetica e Biologia finanziò la ristrutturazione con un intervento di quasi 400.000,00 Euro in cambio dell’uso dei locali. Subito dopo, l’Università concesse in uso i medesimi locali al Centro di Genomica, struttura afferente al Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università degli Studi di Perugia.

Dei tre milioni di euro di finanziamento pubblico destinato all’acquisto della strumentazione, ne sono stati spesi solo la metà e la strumentazione stessa è stata collocata in un’altra struttura.

Il finanziamento ottenuto dalla Comunità Europea è stato impiegato per la formazione di circa trenta ricercatori che ora, a causa della mancata attivazione del Centro, si trovano sparsi nel mondo.

Il finanziamento assegnato al Polo di Genomica Genetica e Biologia è stato utilizzato solo in parte e il Polo stesso si è trasferito a Siena.

I locali del Centro di Genomica sono ormai vuoti e oggetto di un contenzioso tra Polo di Genomica e Università.

Il prof. Crisanti, l’ideatore del progetto e garante degli accordi, è stato illegittimamente destituito dal suo ruolo di docente dall’Università degli Studi di Perugia.


IL CONSIGLIO DI STATO HA DI RECENTE RESO GIUSTIZIA ALL’INTEGRITÀ E ALL’OPERATO DEL PROF. CRISANTI MA NON RESTITUISCE AI CITTADINI, AI PAZIENTI E AGLI STUDENTI (CHE NE SAREBBERO STATI I MAGGIORI BENEFICIARI) I SOLDI DEI CONTRIBUENTI SPESI PER REALIZZARE E ATTIVARE IL CENTRO DI GENOMICA.

È QUINDI GIUNTO IL MOMENTO DI PORRE UNA SERIE DI DOMANDE SCOMODE ALL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA CHE RIPETEREMO A SCADENZA REGOLARE SU QUESTA PAGINA FINO A QUANDO NON AVREMO RICEVUTO UNA RISPOSTA ESAURIENTE:

   – La Regione Umbria e l’Università, in data 21/2/2010, stipularono un accordo per creare e attivare un Centro di Genomica. Per l’acquisto della strumentazione necessaria ai progetti del Centro furono attivati due finanziamenti pubblici per un importo di oltre 3.000.000,00 Euro. Che fine hanno fatto questi soldi?

   – La gara di acquisto del primo lotto di strumentazione (1.500.000,00 Euro del Ministero della Salute), bandita dalla Azienda Ospedaliera di Perugia ha avuto una durata di molti mesi superiore rispetto al termine stabilito dal Bando. Che cosa impediva all’azienda di chiudere la gara e procedere all’acquisto della strumentazione?

   – Dopo nove mesi senza aver ottenuto giustificazioni di questo ritardo, il Prof. Crisanti (direttore del Centro di Genomica) diffidava l’Azienda Sanitaria e la Regione Umbria dal procrastinare ulteriormente la chiusura della gara e l’acquisto della strumentazione da destinare al centro di genomica. Perché pochi giorni dopo la diffida il direttore dell’Azienda Ospedaliera chiedeva al rettore se i macchinari dovessero essere collocati presso i locali originariamente individuati e concessi in locazione al Polo di Genomica Genetica e Biologia

   – Il rettore, in risposta alla richiesta di chiarimenti dell’Azienda Ospedaliera, dichiarava, con nota del 19/03/2015, che i locali al terzo piano piano dell’edificio D, ove avrebbero dovuto allocarsi la suddetta strumentazione, non erano più nella disponibilità del Centro di Genomica. Perché il rettore dette questa risposta giacché gli stessi locali erano in realtà da diversi anni in uso sia al Polo sia al Centro di Genomica, così come stabilito anche dal Cda dell’Università?

   – Il Corriere dell’Umbria del 28/11/2014 riportava che presto si sarebbe costituito un Centro di Genomica alternativo rispetto a quello originario identificando anche i docenti competenti a dirigerlo. Dov’è questo centro di Genomica? Qualcuno l’ha mai utilizzato?

   – Il Consiglio di Stato ha appurato che l’Università era a conoscenza da anni dell’incarico del Prof. Crisanti presso Imperial College di Londra. Subito dopo la presentazione della diffida inoltrata dal prof. Crisanti per sollecitare l’acquisto della strumentazione da destinare al Centro di Genomica, il rettore dell’Università di Perugia si affrettava a contestare al Prof. Crisanti il doppio incarico, circostanza che sarebbe emersa dopo un controllo casuale effettuato via internet, ove, a suo dire, risultava l’affiliazione del docente con l’università londinese. Qual è la verità?

   – Il Prof. Crisanti in data 1 aprile 2015 presentava all’Università di Perugia una richiesta di aspettativa, che il Consiglio di Stato ha ritenuto accolta per silenzio assenso. Perché questa richiesta è stata ignorata e, in data 8 giugno 2015, il rettore emetteva nei suoi confronti il decreto di decadenza dall’ufficio di professore ordinario poi dichiarato illegittimo dal Consiglio di Stato?

   – Il Prof. Crisanti non era l’unico Professore dell’Università di Perugia titolare di incarichi di docenza presso Atenei stranieri. Perché il rettore non ha dichiarato la decadenza di questi docenti come ha ritenuto di fare con il Prof. Crisanti?

   – Dopo il decreto di decadenza emesso nei confronti del Prof. Crisanti, la strumentazione acquistata con fondi pubblici è stata collocata presso una struttura diversa dal Centro di Genomica. La ditta ILLUMINA che fornisce i reagenti afferma che detti strumenti sono scarsamente utilizzati. Quante analisi sono state eseguite con questa strumentazione? E soprattutto la loro utilizzazione è stata coerente con i fini diagnostici del progetto “Centro di Genomica” finanziato con fondi pubblici?

Andrea Crisanti
Professore Ordinario di Microbiologia

Ex Direttore Centro di Genomica Università degli Studi di Perugia


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