“Il Consiglio Comunale del 19 dicembre 2017 anima il dibattito a tutela dei Presepi e verte in versione “natalizia” : parlano dello spirito cristiano del Natale mentre il sindaco chiude il cerchio con la ridistribuzione delle deleghe in Giunta incuranti della tragica situazione in cui verte la FILS, società a totale capitale pubblico, lasciando i dipendenti della società senza stipendi e senza tredicesima”. A denunciarlo sono gli stessi lavoratori attraverso una lettera aperta.
“I dipendenti della Fils – ricordano – già da mesi stanno percependo lo stipendio a rate. I servizi e la fatturazione procedono regolarmente ma invece di salvaguardare prima gli stipendi, si è proceduto al risanamento dei debiti verso gli enti, debiti di certo non creati dai dipendenti, i quali, nonostante la drammatica situazione continuano a svolgere il proprio dovere anticipando denaro di tasca loro ad oggi non ancora restituito, per poter svolgere i servizi.
Da luglio 2016 è già scritta la sorte della società: prima la liquidazione ( dicono atto dovuto ), poi le pressioni per un anno verso tutti i dipendenti per il cambio contrattuale con notevoli perdite dei diritti acquisiti.
Nonostante un trend positivo per l’anno 2017 e la vendita dell’immobile di Via IV novembre ( da molti anni in vendita e guarda caso concretizzata solo in questi giorni a ridosso della chiusura della società Fils ), che erano punti essenziali per una eventuale ricapitalizzazione prevista dal Piano Industriale redatto dal Prof. Ferranti si è comunque voluto procedere alla cessione del ramo di azienda senza prendere in considerazione la possibilità di mobilità fra enti o partecipate prevista dalla legge Madia.
Facciamo presente che il piano Industriale sopra citato è stato debitamente pagato dalla Fils ed ora definito “Carta Straccia” dallo stesso liquidatore Dott. Stefano Mattioli visto che non è stato presentato in Consiglio Comunale come stabilito dall’atto di messa in liquidazione.
Vista la ferma decisione da parte dell’amministrazione comunale di procedere con la liquidazione, le spese del piano industriale potevano sicuramente essere evitate vista la precarietà in cui verte l’azienda e la difficoltà nel reperire denaro per garantire lo stipendio dei dipendenti.
Gli amministratori si sono scaricati la coscienza inserendo nelle gare di appalto la clausola sociale che non da nessun tipo di garanzia alla salvaguardia dei posti di lavoro gettando i dipendenti nello sconforto di un futuro incerto. E parlando di spirito cristiano……. BUON NATALE al Sindaco, alla Giunta Comunale e al Liquidatore della Fils”.