Per i più è stata una piacevole idea. Poter la domenica mattina sedere ai tavoli disposti tra Corso Garibaldi e Corso Mazzini, leggere un giornale e bere un caffè è un buon modo di cominciare la giornata. Ma aver la possibilità di leggere i quotidiani locali e poter chiedere spiegazioni ai relativi direttori e responsabili è parso davvero magnifico.
Mentre nella splendida Piazza Fontana veniva offerta a tutti i presenti una colazione a base di prodotti tipici, in Corso Garibaldi alcune delle più prestigiose firme della stampa regionale si sono confrontate con il pubblico presente su molti aspetti. Quotidiani alla mano i big del giornalismo nostrano hanno illustrato modalità, procedure, tecniche e difficoltà del mestiere.
All'appuntamento erano presenti il direttore del Corriere dell'Umbria Anna Mossuto, con il corrispondete Cesare Bertoldi, il capo redattore de “La Nazione” Roberto Conticelli, il responsibile Ansa Umbria Claudio Sebastiani, Alfonso Marchese redattore de “Il Messaggero”, Massimo Sbardella e Sara Fratepietro del “Giornale dell'Umbria”, Eleonora Rizzi per “La Voce” ed il direttore di Tuttoggi.info Carlo Ceraso.
Tante le domande che i lettori hanno voluto porre ai giornalisti. Affidabilità delle fonti, tempistica, responsabilità editoriale, reperibilità e selezione delle notizie, rapporto con i lettori: sono stati questi alcuni dei temi discussi.
Tutti aspetti che gli ospiti hanno coralmente argomentato, lasciando emergere un quadro completo e chiarificatore sul lavoro quotidiano che ognuno, in ruoli diversi, ricopre all'interno delle varie testate. Anna Mossuto e Roberto Conticelli hanno illustrato come 'si costruisce un giornale', cominciando dalle prime riunioni mattutine fino all'ultimo punto di situazione che si fa poco prima delle 20. “Sperando che non arrivi qualche notizia che a quel punto ci obbliga a rifare tutte le pagine” ha detto Conticelli “è un lavoro che ci tiene sempre in ansia…. non a caso quella dei giornalisti è la categoria a più alto rischio di infarto”. Massimo Sbardella ha sottolineato come, per le cronache locali, il mestiere sia complicato dal rapporto che, specie nei piccoli e medi centri, si viene ad instaurare fra il lettore e il giornalista.
Il dibattito si è fatto più complesso quando Carlo Ceraso ha affrontato il tema fra “vero e verosimile”. Per meglio mettere in luce le differenze, ha richiamato due casi 'storici' come quello di Galileo Galilei (che di fronte alla Santa Inquisizione negò ciò che aveva 'visto') e Otello (ingannato da Jago a vedere ciò che quest'ultimo voleva): la notizia dunque o è vera o è verosimile. Di parere opposto Alfonso Marchese che ha sostenuto come le infinite angolazioni da cui può essere considerata una notizia, dimostrano che la verità assoluta non esiste: “perché la verità è solo quella che ognuno di noi decide di vedere” ha concluso il giornalista del Messaggero. Il dibattito-incontro, quindi, ha appassionato i presenti ed ha mostrato aspetti “tecnici” del mestiere sconosciuti ai più.
La mattinata si è conclusa con la consegna dei premi, da partre del sindaco Massimo Brunini e dell'assessore alla Cultura Giorgio Flamini, relativi al gioco che si è sviluppato ieri lungo le vie del centro. La consegna ha rappresentato l'atto finale di una manifestazione il cui merito è stato quello di animare l'appena restaurato centro storico, riconsegnato alla cittadinanza.
(C.F.)
