Comunità ancora sotto choc dopo l'arresto del vicino di casa di Marielle, uccisa lo scorso 25 novembre e ritrovata in casa senza vita una settimana dopo | Le parole di Enea Paladino
All’indomani dell’arresto del 50enne vicino di casa di Marielle Soethe – la 71enne trovata morta nel suo appartamento di Pistrino (Citerna) – la comunità altotiberina è ancora sotto choc.
Il presunto assassino
Il delitto è rimasto avvolto dal mistero per un anno, fino a quando il Dna del presunto assassino, trovato sul corpo della vittima, ha avuto un ruolo fondamentale per incastrare l’incensurato Cristian Francu (già indagato nel maggio scorso), ex operaio edile ora disoccupato, residente ad appena 100 metri di distanza dalla casa di Marielle. All’uomo vengono contestati i reati di omicidio volontario e violenza sessuale, per i quali dovrà rispondere proprio in queste ore nell’interrogatorio al carcere di Capanne, dove è tuttora recluso.
Uccisa il 25 novembre
La donna – che da quanto emerge sarebbe stata uccisa di botte e abusata sessualmente il 25 novembre (il destino beffardo vuole che sia proprio la data della giornata contro la violenza sulle donne) – avrebbe provato fino all’ultimo a difendersi dal brutale pestaggio, tanto da strappare piccolissimi lembi di pelle dell’assassino rimasti sotto le sue unghie. Gli stessi che hanno poi portato all’arresto dell’unico indagato.
I misteri risolti
Con le indagini è stato inoltre risolto il mistero della mancanza di effrazioni agli infissi, poiché ad aprire al suo carnefice – che già conosceva e con il quale aveva un rapporto di collaborazione per la vendita online di capi di abbigliamento – sarebbe stata proprio Marielle. Oltre a questo è stata anche spiegata la “sospetta” chiusura di tutte le persiane della casa, che la donna lasciava sempre aperte e con le luci accese per paura dei ladri. A sbarrarle, forse per un istinto che gli suggeriva una “logica” e celata discrezione, sarebbe stato infatti l’assassino.
Il sindaco Paladino “Delitto particolarmente angosciante”
A interpretare il sentimento dei cittadini su questo femminicidio è stato il sindaco di Citerna Enea Paladino: “Per una comunità come la nostra, abituata alla tranquillità del nostro territorio, un delitto di questo tipo è stato particolarmente angosciante. La competenza e riservatezza con cui gli inquirenti hanno operato è stata molto apprezzata. La ricostruzione fornita ha svelato contorni inquietanti e una particolare efferatezza del reato. Il colpevole è stato per fortuna consegnato alla giustizia ma ancora una volta una donna in Italia è rimasta vittima di omicidio. L’impegno in materia di sensibilizzazione e prevenzione della violenza di genere è essenziale, e ribadisco, a nome di tutta l’amministrazione comunale, la volontà di agire in tal senso, anche in vista della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne il 25 novembre”.
I dati allarmanti in Altotevere
Purtroppo anche l’Altotevere non è indenne da questo assurdo fenomeno, ora più che mai sempre più attuale. Da gennaio a ottobre 2023, infatti, sono stati 36 i nuovi casi presi in carico dal Centro antiviolenza “Medusa”, dato in linea con i 46 ingressi registrati nel 2022. Le chiamate registrate nei primi 10 mesi dell’anno sono state addirittura 510 e in 257 occasioni sono stati avviati colloqui individuali per esaminare le rispettive situazioni.