di Carlo Fabbri, consigliere Prc in consiglio comunale Perugia
Rispetto a quanto previsto nel disegno di legge regionale sul trasporto pubblico locale, ritengo intanto positiva la nascita di una società unica dei trasporti, in grado di dare risposte moderne ed efficienti alla nostra regione per rispondere adeguatamente alla domanda di mobilità interna. La nostra regione dispone già oggi di un importante ventaglio di sistemi alternativi su gomma, su rotaia, scale mobili, Minimetrò e anche natanti, basti pensare al servizio traghetti del lago Trasimeno. È del tutto evidente che questo patrimonio è minacciato dagli ultimi, ulteriori, provvedimenti finanziari del governo che rischiano di tagliare le gambe ai fondi regionali per i trasporti.
Per questo penso che sia decisivo nell'interesse esclusivo del servizio unire le forze e gli intenti di tutti i soggetti. In questa fase, così critica, è doveroso saper alzare lo sguardo oltre il muro del proprio orto e avere lungimiranza e capacità di visione. Su queste premesse credo che il Comune di Perugia all'indomani dell'avvenuta costituzione dell'Azienda Unica dei Trasporti debba portare il proprio contributo per andare avanti in maniera compiuta nella direzione di un unico bacino regionale. Non si può non tener conto, infatti, dei tanti flussi di lavoratori, studenti e turisti che quotidianamente si spostano nel nostro territorio regionale. Se a Perugia tra ascensori, scale mobili e Minimetrò, si trasportano oltre 15 milioni di persone all’anno, forse una riflessione di più ampio respiro è d’obbligo. Per questo nei prossimi giorni intendo farmi promotore della presentazione di un ordine del giorno nel consiglio comunale di Perugia che ha come orizzonte la definizione di un bacino unico regionale e di un biglietto unico regionale.
Questa è la conditio sine qua non per mettere seriamente a sistema su base regionale tutti quei vettori, che già possediamo, ma che ancora non fanno parte di una rete integrata e organizzata. E’ un obiettivo ambizioso, ma possibile, e abbiamo gli strumenti per raggiungerlo. Pensare di spostarsi con più mezzi, da una parte dell’altra dell’Umbria, con un’unica tariffa regionale, non è fantascienza, ma il risultato di politiche mirate e innovative. Per quanto riguarda poi il tema del fondo del trasporto pubblico locale penso che la ripartizione delle risorse dovrà essere fondata su criteri oggettivi e statistici: i finanziamenti dovranno essere proporzionali ai flussi e ai volumi di trasporto.