Temono di finire nel dimenticatoio i lavoratori dell’Ex Pozzi di Spoleto e chiedono garanzie sul loro futuro. Per questo una delegazione dei dipendenti di Ims e Isotta Fraschini è stata ricevuta oggi a palazzo Cesaroni, prima dell’inizio della seduta d’Aula odierna, dalla presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi e dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Fabio Paparelli. Presente all’incontro anche il dirigente regionale Luigi Rossetti.
I lavoratori (190 quelli rimasti, secondo quanto fa sapere la Regione) hanno chiesto notizie e chiarimenti rispetto al loro futuro, soprattutto in vista del termine della cassa integrazione previsto per la fine del prossimo mese di ottobre.
L’assessore Paparelli ha ricordato che “l’area su cui insiste la Pozzi è un area di crisi su cui sono stati sperimentati diversi strumenti che non hanno tuttavia prodotto investimenti. Con la decretazione sul terremoto – ha ricordato –, Spoleto è stata inserita nell’area di crisi non complessa. Nel merito, per le quattro regioni colpite dal sisma sono state previste risorse per 50 milioni di euro e all’Umbria ne spetteranno 7, che verranno dedicati all’area per mettere in atto processi di riqualificazione e di reindustrializzazione che avranno il via a fine estate”.
Per quanto riguarda il futuro, Paparelli ha assicurato che “sono in corso trattative e proposte di acquisto che necessitano ovviamente della massima riservatezza, ma che la Regione sta seguendo con attenzione auspicando che le varie situazioni vadano nella direzione da tutti auspicata. La Regione – ha assicurato – sta lavorando in diverse direzioni e soprattutto sulla capacità, di concerto con il curatore, di trovare chi è davvero interessato all’investimento. Abbiamo creato le migliori le condizioni climatiche e finanziarie affinché il potenziale investitore possa essere accolto nel modo migliore. Abbiamo messo a disposizione anche un pacchetto nel quale sono previsti incentivi affinché anche gli stessi lavoratori possano essere parte attiva della ripresa produttiva. È chiaro che non possiamo sostituirci all’azienda. Per quanto attiene gli ammortizzatori sociali, metteremo in atto tutto quanto consentito dalla legge. La Regione farà tutto il possibile poiché non ci sono problemi di risorse, ma di norme, di agibilità normativa. Dunque – ha assicurato Paparelli – se per le aree di crisi non complesse il ministero ci autorizzasse a prevedere la cassa in deroga anche per tutto il 2018 non avremmo problemi di risorse per poterne far fronte”.
Dai rappresentanti dei lavoratori è emersa la forte esigenza di avere maggiori garanzie e certezze rispetto al loro futuro lavorativo dopo la scadenza degli ammortizzatori sociali. “Noi – hanno sostanzialmente rimarcato – chiediamo di poter lavorare e di riaprire il sito produttivo. La nostra paura è quella di finire nel dimenticatoio”.
Al termine dell’incontro, nel corso del quale il dirigente Rossetti ha ripercorso le varie tappe della vertenza e risposto ad alcune domande dei presenti. L’assessore Paparelli ha assicurato i lavoratori che nel prossimo mese di settembre inviterà una rappresentanza dei lavoratori per fare nuovamente il punto della situazione e quindi un aggiornamento rispetto alle manifestazioni di interesse e di trattative in corso, alla presenza dello stesso curatore fallimentare.