L'ex sindacalista rinfocola la polemica sull'iniziativa presentata da Giorgetti
Che fine ha fatto il progetto del grafene? Se lo chiede l’ex delegato sindacale della ex Merloni, Luciano Recchioni. “Il 23 marzo 2023 sarà un anno esatto che è stato inaugurato un impianto per la produzione del grafene ma purtroppo non si hanno più notizie né della produzione né della eventuale occupazione tanto sbandierata in diverse occasioni“, sottolinea Recchioni rivolgendosi al mondo dell’imprenditoria ma anche agli ambienti politici “visto che anche quello che è oggi il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, allora al Mise, venne presso la ex Merloni ad illustrare insieme a politici nazionali e regionali il progetto”.
Il progetto a Fossato di Vico
L’ex sindacalista della Fiom-Cigl paventa anche che lo stabilimento nato a Fossato di Vico non è entrato mai regime e, addirittura, da alcuni mesi è chiuso. “Una situazione che non può essere tollerata, non solo perché si sta rischiando di perdere il finanziamento che la Regione Umbria ha previsto per questo progetto, 100 milioni di euro che per la fascia appenninica e non solo rappresenta una somma importante, ma anche perché l’occasione di investire nel grafene rappresenta una grossa opportunità“m aggiunge Recchioni che sottolinea anche il fatto che l’idea di una produzione legata al grafene è stata portata in questo territorio in primis dall’associazione Gualdo Avanti, di cui fa parte. Associazione che con quella proposta voleva riqualificare lo stabilimento di Gaifana della ex Merloni con le centinaia di dipendenti attraverso nuovi lavori legati inizialmente al grafene.
Il progetto dei nano materiali
“Il grafene ovviamente non era altro che l’elemento principale che avrebbe dovuto aprire il campo alla micronizzazione di tutti i materiali e tali lavorazione avrebbero davvero aperto un mondo nuovo sulla green economy e inciso molto sul riuso di materiali usati. Purtroppo dopo aver aperto la strada ricordo ancora i vari incontri per trovare strutture idoenei, visto che l’allora proprietà della ex Merloni non aveva accettato l’offerta che gli venne fatta, si trovo una soluzione a Fossato di Vico. Una struttura che in breve tempo venne messa in condizione di produrre. Ma ad oggi è tutto fermo – aggiunge Recchioni che chiede di capire cosa sta succedendo al progetto dei “nano materiali”.
“Il territorio chiede risposte”
“Sono stati tanti e belli i discorsi nel giorno dell’inaugurazione da parte dei politici locali, regionali e nazionali ma soprattutto imprenditori di fama internazionale ma ora sembra tutto finito. Questo territorio, per quello che ha provato negli anni passati, non può essere di nuovo preso in giro e questo progetto essere ripescato solo in occasione di tornate elettorali”. Recchioni in questo chiede risposte a nome dei tanti che aspettano un’occasione di lavoro in questo territorio. Risposte che devono arrivare secondo l’ex sindacalista dagli imprenditori, dai politici e dall’Università di Perugia, coinvolta nel progetto. “Mi auguro che questo ritardo e questo fermo non sia cosa stabilita a tavolino, per agevolare magari la concorrenza vista la rilevanza del grafene e delle nanotecnologie per l’economia del futuro“, conclude Luciano Recchioni.