Ex Merloni, parte piano Italia / 83 milioni in 3 anni / Ministro Poletti: "salvagurdare 700 posti di lavoro" - Tuttoggi.info

Ex Merloni, parte piano Italia / 83 milioni in 3 anni / Ministro Poletti: “salvagurdare 700 posti di lavoro”

Alessia Chiriatti

Ex Merloni, parte piano Italia / 83 milioni in 3 anni / Ministro Poletti: “salvagurdare 700 posti di lavoro”

Soddisfatti i sindacati / Per l'onorevole Giulietti "esito positivo"
Lun, 16/06/2014 - 19:45

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Con un piano in tre anni Indesit Company vara “un nuovo modello industriale” per i tre poli produttivi italiani e ne rinnoverà “completamente la gamma” per puntare con “prodotti innovativi ad alto contenuto tecnologico” alle fasce medio-alte della domanda europea. Negli stabilimenti italiani arrivano anche produzioni oggi realizzate in Polonia, Francia e Turchia. Oggi “ufficialmente il via” al piano che concretizza gli investimenti per 83 milioni previsti dall’accordo di dicembre al tavolo con governo e sindacati. Il piano di investimenti in Italia 2014-2016 è “una risposta al contesto di mercato e una dimostrazione di come anche nel nostro Paese si possano realizzare prodotti innovativi e di qualità in modo competitivo”, commenta Marco Milani, a.d. e presidente del gruppo di Fabriano: “83 milioni di euro di investimento – sottolinea – ci permetteranno di consolidare la nostra superiorità su tre prodotti, del lavaggio e della cottura, di cui siamo leader di mercato in Europa e che produciamo in Italia nei siti di Fabriano, Comunanza e Caserta”. Prende così forma un progetto che – spiega l’azienda della famiglia Merloni – prevede di “rinnovare completamente la gamma dei prodotti realizzati in Italia, in termini sia di prestazioni che di competitività di costo, e di ridisegnare i 3 poli produttivi italiani del gruppo per aumentarne l’efficienza”.
L’accordo dello scorso dicembre, al tavolo al ministero dello Sviluppo con sindacati e istituzioni, archiviò sei mesi di tensioni (dopo l’annuncio a giugno 2013 di 1400 esuberi) con un programma di ammortizzatori sociali che ha scongiurato il rischio di licenziamenti e con l’impegno a mettere in campo investimenti per 83 milioni di euro per il rilancio degli stabilimenti italiani del gruppo. Il piano è stato presentato oggi nella fabbrica di Albacina con un evento in cui l’a.d ha “dato ufficialmente il via”, presente, tra gli altri, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Le “azioni intraprese da Indesit”, sottolinea l’azienda, ribadiscono “il ruolo centrale ricoperto dall’Italia nel rilancio competitivo e industriale” di un gruppo internazionale (leader in Italia, Regno Unito e Russia e con stabilimenti anche in Polonia e Turchia) e dimostrano come nonostante le “oggettive difficoltà del momento storico” la società “creda fortemente nella possibilità e nell’opportunità di continuare a investire e produrre nel nostro Paese”.
Ad Albacina, storico stabilimento di Indesit nato nel 1957 a pochi chilometri dal quartier generale di Fabriano, un piano da 19 milioni di euro prevede “un centro di eccellenza nella produzione di forni da incasso, dove saranno prodotti anche quelli oggi realizzati in Polonia”: l’azienda punta sulle “smart technologies” con “un passo decisivo verso le cucine del futuro”, dove “i forni saranno in grado di capire lo stato di salute e l’umore del consumatore e di proporre programmi di cottura su misura”. Sempre nell’area di Fabriano, Melano “diventa centro di eccellenza per la realizzazione dei forni di piccole dimensioni oggi realizzati in Francia (microonde e vapore) e di altri prodotti ‘speciali’ per la cottura”.
Comunanza “sarà il centro per l’innovazione e la produzione di lavabiancheria e lavasciuga di alta gamma”, e Caserta “il centro esclusivo per la produzione di frigoriferi da incasso ad alto contenuto d’innovazione, compresi quelli oggi realizzati in Turchia, e dei piani cottura a gas da incasso, attualmente prodotti a Fabriano, che verranno completamente rinnovati a partire dal 2015”.

Le parole del Ministro Poletti – “La nostra ferma determinazione è di andare nella direzione della realizzazione del programma così come era stato concordato quindi alla salvaguardia del 700 posti di lavoro”, dice il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, dopo un incontro con i sindacati territoriali sulla vicenda della JP Industries legata alle attività rilevate dalla ex Antonio Merloni. “E’ una situazione molto complessa, perchè abbiamo un intervento del Tribunale, ci sono sentenze: abbiamo un  intreccio complesso di problemi”, ha sottolineato il ministro. “Comunque – garantisce – questo tema è puntualmente presidiato:  ne ho discusso anche questa mattina con il ministero dello Sviluppo economico e stiamo verificando la possibilità e la modalità per far partire e concretizzare l’accordo che era stato fatto”.
I due ministeri “lavorano in piena sintonia”, ha aggiunto il ministro del Lavoro, per mettere in campo sia “gli strumenti possibili sul fronte del Lavoro al fianco delle politiche industriale di competenza del ministero dello Sviluppo: solo da un buon incrocio di questi strumenti è possibile trovare una soluzione”.

Soddisfatti Fiom, Fim e Uilm per l’interessamento garantito dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti dopo l’annullamento, confermato in appello, della vendita dell’ex Antonio Merloni alla J & P di Giovanni Porcarelli. “A Poletti abbiamo illustrato i termini di una situazione che rischia di degenerare: 700 lavoratori stanno per essere messi sulla strada” ha detto Andrea Cocco della Fim Cisl dopo il colloquio che i sindacati hanno avuto con il ministro ad Albacina (Ancona). ”Gli abbiamo chiesto di farsi carico personalmente, con il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, di questa vicenda, e di aprire un tavolo ministeriale. Il trascorrere del tempo non aiuta i lavoratori riassunti dalla J & P”.
“Su questo caso è in corso un gioco delle parti – ha sostenuto Vincenzo Gentilucci della Uilm Uil -: abbiamo sollecitato il ministro ad aprire quanto prima un tavolo anche con la partecipazione del sindacato. Il rischio è che sindacati e lavoratori restino fuori dalla trattativa su un progetto che potrebbe portare una ventata di fiducia al territorio di Fabriano, in grande difficoltà economica”.
La vicenda ex Merloni ”si trascina ormai da troppo tempo – ha insistito Fabrizio Bassotti della Fiom Cgil -, e i lavoratori hanno bisogno di una risposta concreta. Poletti ha detto che già da domani mattina parlerà con il ministro Guidi, probabilmente anche con lo stesso presidente del Consiglio Renzi. Il ministro del Lavoro si è anche impegnato a riconvocare un tavolo sull’Accordo di programma per la reindustrializzazione delle aree di Marche e Umbria coinvolte nella crisi dell’A. Merloni. L’Accordo stanziava 35 milioni di euro, che a causa della burocrazia non sono stati ancora utilizzati per creare occupazione e nuovi investimenti”.

Ad Albacina – “A distanza di cinque anni e mezzo dall’avvio dell’amministrazione straordinaria dell’ex Antonio Merloni, e a due anni e mezzo dalla cessione degli asset industriali, le sentenze di primo e secondo grado che hanno annullato la vendita del ramo d’azienda alla J & P potrebbero dunque aprire una fase dagli esiti in questo momento non prevedibili rispetto alla prospettiva dei 700 lavoratori rioccupati, 300 a Fabriano e 300 nello stabilimento di Nocera Umbra”. E’ quanto l’assessore al Lavoro delle Marche Marco Luchetti ha detto al ministro Giuliano Poletti, incontrato ad Albacina insieme ai sindacati.
”Le Regioni Umbria e Marche – ha ricordato – hanno già sollecitato un intervento del governo nazionale che possa contribuire a chiarire il quadro giuridico legato alle procedure di vendita di complessi aziendali nelle procedure di amministrazione straordinaria. Stiamo ancora aspettando delle risposte, che auspichiamo di ricevere al più presto. E’ a rischio la coesione sociale di un intero territorio”. Luchetti ha anche sottolineato le questioni legate all’Accordo di programma delle aree di crisi coinvolte nella vicenda dell’ex A. Merloni. “L’accordo – ha detto – prevede un investimento di 35 milioni di euro per favorire le nuove attività produttive. Le Marche hanno presentato ben 62 progetti e una quarantina l’Umbria, ma i vincoli imposti dalla legge 181, complicata e farraginosa, rendono inaccessibili le risorse alle piccole e medie imprese”. ”E’ una situazione inaccettabile e paradossale che va assolutamente corretta al fine di creare nuovi posti di lavoro”. Poletti, si legge in una nota, ha concordato pienamente sull’urgenza delle questioni illustrate ed ha assicurato il suo impegno a portare la vicenda all’attenzione del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi e del Governo nazionale.

Le parole dell’0norevole Giulietti – “L’incontro tra i sindacati e il Governo, a quanto ci viene riferito, ha avuto esito positivo – hanno affermato i due deputati del PD che nei giorni scorsi si erano adoperati con il Ministro per organizzare l’incontro – Il Ministro Poletti si è impegnato ad approfondire la questione insieme al Ministro dello Sviluppo economico al fine di procedere con la realizzazione dell’accordo di programma avanzato dalla JP Industries e di salvaguardare i 700 posti di lavoro. La situazione è stata giudicata complessa, soprattutto dopo la sentenza di secondo grado del Tribunale di Ancona che ha confermato l’annullamento della vendita della ex Antonio Merloni alla JP Industries, ma il Governo si è messo già al lavoro per verificare le modalità da attuare per concretizzare l’accordo di programma. Ringraziamo pertanto il Ministro Poletti per l’incontro e per l’attenzione che ha riservato e che riserverà al futuro dei lavoratori della ex Merloni; come parlamentari – hanno aggiunto l’on. Giulietti e l’on. Lodolini – continueremo a seguire con attenzione la vicenda e ci faremo promotori di tutte le iniziative che si renderanno necessarie per tutelare i lavoratori di Umbria e Marche e salvaguardare il tessuto economico e produttivo di quel territorio”.

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