Ex centrale Enel Ponte di Ferro, saltati i progetti sull'idrogeno: incognita sul futuro - Tuttoggi.info

Ex centrale Enel Ponte di Ferro, saltati i progetti sull’idrogeno: incognita sul futuro

Redazione

Ex centrale Enel Ponte di Ferro, saltati i progetti sull’idrogeno: incognita sul futuro

Mar, 24/10/2023 - 15:23

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Centrali Enel, Fioroni risponde a De Luca: "Fatta ulteriore richiesta al governo di finanziamento sia per Gualdo Cattaneo che Pietrafitta, ma la progettualità originaria non è più realizzabile"

Saltati tutti i progetti legati all’idrogeno per la centrale Enel di Ponte di Ferro, tra Gualdo Cattaneo e Bastardo di Giano dell’Umbria, ed il futuro è una incognita.

Nella parte dedicata al Question time della seduta di oggi dell’Assemblea legislativa regionale, infatti, il consigliere Thomas De Luca (M5S) ha chiesto all’assessore Michele Fioroni lo “Stato di attuazione dei programmi di riqualificazione dell’area ex centrale Enel di Gualdo Cattaneo”.

Nello specifico, ha chiesto alla Giunta “quale sia lo stato dei programmi di riqualificazione e/o riconversione della ex centrale ENEL di Bastardo e i relativi tempi previsti per l’attuazione dei programmi, e se, come minacciosamente paventato, la rimodulazione dei fondi del PNRR relativi all’idrogeno possa mettere in discussione il progetto PRIMA relativo all’area. In tale eventualità si chiede di indicare i programmi alternativi relativi alla verifica dello stato di contaminazione delle matrici ambientali e alla successiva bonifica, chiarendo quali sono state le interlocuzioni con Enel e se ci sono i presupposti per obbligare in capo alla stessa gli obblighi di bonifica quale soggetto responsabile della contaminazione. La Regione dovrebbe mostrare i muscoli e chiedere il rispetto degli impegni presi, in particolare sulle aree dove Enel ha la responsabilità di dare alla popolazione non solo garanzie per il futuro sugli investimenti ma anche sulla bonifica”.

Nell’illustrazione del suo atto ispettivo, De Luca ha osservato come “oramai da molti anni si parla di riqualificazione e riconversione della ex centrale a carbone Enel di Gualdo Cattaneo. Dopo l’avviamento della dismissione da parte di Enel la Regione aveva iniziato con i soggetti interessati, le parti sociali, i Comuni e la stessa Enel, un programma nell’ambito dei programmi Enel Futur-E, per dare vita a un nuovo futuro, a questo come agli altri 23 siti a fonti fossili a livello nazionale, che stavano concludendo il loro ciclo di produzione. Tale procedimento, iniziato nel 2016, è stato formalmente chiuso nel dicembre 2019, senza portare a nessun risultato concreto. Nello specifico, non è stata presentata ad Enel nessuna proposta progettuale che fosse allineata con i requisiti che Enel richiedeva nella sua iniziativa. La presenza da oltre mezzo secolo di Enel S.p.A. che ha prodotto energia elettrica attraverso olio combustibile denso (dal 1967 al 1990) e carbone (dal 1991) ha lasciato nei territori interessati del Comune di Gualdo Cattaneo, della Valle del Puglia e dei Comuni limitrofi un pesante prezzo in termini inquinamento atmosferico e ambientale. Più volte, il Consiglio comunale di Gualdo Cattaneo si è espresso con fermezza in maniera contraria a qualsiasi tipo di evoluzione dell’ex centrale Enel che contempli l’ipotesi di combustione di qualsivoglia genere di elemento, sia esso per approvvigionamento energetico o per smaltimento di rifiuti. Più recentemente l’Assessorato allo Sviluppo economico, come proposta per il Piano Nazionale di Ripresa e Resistenza (PNRR), ha presentato il progetto PRIMA che prevede la creazione in Umbria di un Polo regionale dell’Idrogeno e della Mobilità alternativa, riconvertendo l’ex centrale a carbone di Bastardo. Tale proposta prevede la creazione di una serie di infrastrutture per la produzione d’idrogeno a partire dall’acqua distillata/demineralizzata, riutilizzando un’area complessiva di 18 ettari, parte delle aree in fasi di dismissione e bonifica della vecchia centrale a carbone. Nel dettaglio, 5 ettari dovrebbero essere dedicati alla produzione di idrogeno, 9 ettari dell’ex-carbonile destinati all’impianto fotovoltaico, mentre nei restanti 4 ettari saranno adibite le infrastrutture a supporto del funzionamento del polo. Per quanto concerne gli aspetti economici, la Regione ha stimato i costi di realizzazione e di gestione, e nel complesso si prevede un investimento complessivo per avviare il progetto di 100 milioni di euro, di cui 75 milioni in infrastrutture e impianti e 25 milioni di costi operativi nei primi 4 anni. Il progetto così come strutturato avrebbe infatti anche un importante ricaduta occupazionale, prevedendo la creazione di circa 300 posti di lavoro tra diretti (92) e indiretti (208). Tale progetto si sarebbe inserito all’interno del PNRR nella Missione 2 Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica del PNRR, che nella sua ultima versione aveva previsto, oltre ad una missione specifica dedicata all’idrogeno e destinataria di 2 miliardi di euro, anche la creazione di un Centro Nazionale per l’Idrogeno, dedicato alla ricerca. Negli ultimissimi mesi il Governo, nell’ambito della revisione degli obiettivi del PNRR – al vaglio della Commissione europea -, avrebbe rimodulato i fondi europei per il settore idrogeno effettuando un netto taglio dei fondi previsti per lo sviluppo delle infrastrutture a idrogeno. Questo potrebbe mettere seriamente in discussione il progetto PRIMA promosso dalla Regione Umbria per la riqualificazione e riconversione dell’area dell’ex centrale a carbone Enel e ci ritroviamo con una totale rigidità da parte di Enel”.

L’assessore Fioroni ha risposto che “la stagione in cui nasce il progetto Gualdo è legata al Pnrr col governo Conte, ove è stato chiesto alla Regione di progettare e lavorare sul centro di produzione idrogeno, ma con il governo Draghi c’è stato un cambio di rotta verso la gestione dei bandi Pnrr in una logica che comunque lasciava ben poco spazio alle Regioni. Ciò nonostante la Regione ha continuato a interloquire con Enel, per capire se la progettualità sia compatibile coi fondi Hydrogen Valley, fermo restando che 14 milioni di euro sono insufficienti. Abbiamo, dopo il bando Hydrogen Valley, fatto una ulteriore richiesta al governo di finanziamento sia per Gualdo che Pietrafitta, ma la progettualità originaria non è stata più realizzabile. Stiamo lavorando per capire con Enel come procedere nella prospettiva di un rinnovato sito industriale”.

Nella replica conclusiva, De Luca ha detto: “Prendiamo atto che le sparate di un anno fa si sono dissolse nel nulla, ci ritroviamo con un nulla di fatto e un buco in mezzo al cuore della regione. Quando Enel viene in Regione e mostra i muscoli di fronte alla legge sull’idroelettrico, permettendosi di bloccare una regione su queste risorse, noi dobbiamo tirare fuori i denti, invece facciamo gli agnellini. Questo per me è irricevibile”.

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