Nonostante le serate non proprio calde e saltuari temporali, gli abitanti di Città di Castello, anche quest’anno, hanno letteralmente invaso la costa nord delle Marche, che si conferma meta preferita, se non più “comoda” dei Valtiberini.
L’indagine – Su un campione di 10 “vacanzieri”, selezionati (2 per ogni luogo) tra Fano e Senigallia, comprese Torrette di Fano, Marotta e Ponte Sasso, ben 5 provengono da Città di Castello. Tra i restanti eccone uno di Gubbio, uno dalla provincia di Perugia (Torgiano), uno di Marotta, una signora di Fabriano e una ragazza di Cesena. L’Umbria vince comunque in questa piccola statistica. Soprattutto se in un parcheggio di Fano può capitare di sentire “Lassa gì” dei 7 cervelli a tutto volume.
Torrette tifernate – Soprattutto a Torrette di Fano, la “colonia tifernate” per eccellenza, è consuetudine giornaliera, in spiaggia e nei locali, sentire un familiare “Va chi c’è!”, seguito da un dialogo partecipato in dialetto castellano. La stessa amministrazione comunale di Città di Castello sembra gradire la piccola località marittima: abbiamo infatti incontrato 4 consiglieri, gli assessori Luca Secondi e Massimo Massetti. Lo stesso sindaco Luciano Bacchetta, al telefono sul lungomare, ci riconosce, e ammiccandoci comunica scherzosamente al suo interlocutore: “Qui incontriamo un castellano ogni due minuti!”.
Città di Castello turistica- Anche Città di Castello, non proprio deserta in questi giorni, i turisti sono in netta superiorità rispetto ai tifernati rimasti a casa. Nella città di Burri, presa d’assalto da visitatori in calzoncini e macchina fotografica, con numerosi camper che riempiono i parcheggi, la frase che risuona più volte tra le mura non è certo in dialetto castellano.