Jacopo Brugalossi
Non c’è pace per il processo sull’esplosione nello stabilimento militare di Baiano. Quando sembrava finalmente che il dibattimento si fosse avviato verso le battute conclusive, è arrivato il colpo di scena che rischia di allungare, e non di poco, i tempi per arrivare alla sentenza di primo grado. L’udienza di oggi prevedeva l’escussione dei 5 imputati. Ciò che non era previsto, invece, è che il pubblico ministero Mara Pucci portasse all’attenzione del giudice Daniela Caramico D’Auria un nuovo documento, chiedendo a quest’ultimo di ammetterlo nel dibattimento.
Si allungano i tempi – Si tratta di una relazione stilata subito dopo l’esplosione da un’apposita commissione del Ministero della Difesa, che cercava di individuare cause ed eventuali responsabilità dell'incidente. Nonostante l’opposizione delle difese all’acquisizione di un nuovo documento, dopo una manciata di minuti di camera di consiglio il giudice ha deciso di ammettere la nuova prova. Una scelta che porta con sé tutta una serie di conseguenze, in primo luogo la necessità per gli avvocati di visionare la relazione per capire se e come modificare le linee difensive tenute fino ad ora. Non è esclusa, inoltre, la possibilità che si renda necessario ascoltare come testimoni gli autori della relazione stessa, o che si debba escutere una seconda volta i periti della pubblica accusa, alla luce degli eventuali nuovi elementi che potrebbero emergere.
Deposizione lampo – Stamani, a salire per primo sul banco dei testimoni era stato il colonnello Gennaro Menna, ingegnere chimico e direttore dello stabilimento al tempo dell’esplosione. La sua deposizione è durata appena una manciata di minuti, sufficienti però per fargli ribadire il concetto – intorno al quale ruotano gran parte dei punti ancora oscuri della vicenda – che le miscele ritardanti e le spolette non erano incompatibili con le bombe stipate nel cosiddetto “localino 10”, e che non sarebbe quindi stata la presenza simultanea nella stanza di tutti quei materiali ad innescare la deflagrazione.
Prossime udienze – Di certo, per il momento, c’è solo il fatto che la sentenza di primo grado si allontana sempre di più. Il giudice Caramico D’Auria – che ha sospeso i termini della prescrizione – ha comunque calendarizzato le prossime cinque udienze: si tornerà in aula il 22 aprile, il 23 maggio, il 18 e 27 giugno e 11 luglio. L’escussione dei cinque imputati sarà posticipata alla fine del dibattimento. Si riprenderà con la lunga lista dei testi delle difese.
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