Esplode il caso del sottopassaggio di San Giovanni di Baiano. Basso, angusto e con una curva a gomito subito dopo, quel ponticello continua ad essere la via preferenziale d’accesso da e per Spoleto non solo per i residenti delle vie limitrofe, ma anche per quelli delle frazioni vicine. Una situazione che produce ingorghi, inquinamento, colpi di clacson e vere e proprie liti a tutte le ore del giorno e della notte, e che i proprietari delle case più vicine non sembrano più disposti a tollerare. Tanto da arrivare, ieri, ad apporre dei cartelli direttamente sul sottopassaggio che indicano una circolazione riservata a ciclisti e pedoni, mentre quella delle auto sarebbe “a proprio rischio e pericolo”.
Lo chiamano “Autodromo di Monza” i 7 proprietari di via Curiel, stimando in circa 750 unità il traffico quotidiano di auto sotto il ponticello. Hanno preparato e inviato direttamente all’amministrazione comunale un dossier sulla vicenda, ma già sotto le precedenti amministrazioni c’erano state richieste di incontri ufficiali con sindaci e consiglieri comunali. Stando alle loro parole, impresse in un volantino che ha cominciato a girare in questi giorni tra la popolazione di San Giovanni di Baiano (nella foto in home), “tutto il terreno che circonda le 7 proprietà è di loro proprietà privata, e questo fin dal giorno in cui una macchina ha adoperato abusivamente, con la benedizione dell’amministrazione dell’epoca, questo passaggio su un terreno privato!”
Il problema, stando al racconto di alcuni residenti, sarebbero le decine, forse centinaia di residenti delle frazioni vicine che scelgono di passare per la strada interna fino a San Giovanni invece di usare i sottopassaggi di Baiano alto e del campo sportivo ‘Ivo Rutili’, costati oltre 4 milioni di euro e decisamente più agevoli. Delle centinaia di auto sotto il ponticello, sempre secondo i residenti, solo il 10 per cento proverrebbero dalle vie limitrofe, mentre il restante 90 dalle altre frazioni.
“Ecco perché il traffico andrebbe regolamentato più che inibito”, raccontano. Specie perché una chiusura ‘tout court’ andrebbe e penalizzare in maniera troppo pesante i residenti di via Blasioli e via della Cava che, abitando a poche decine di metri dal ponticello incriminato, sarebbero costretti a fare un giro di 2/3 km anche per andare in farmacia o a comprare il pane. “Si potrebbe trasformare l’area del sottopassaggio in un’isola pedonale regolamentata da semafori, consentendo l’accesso solo ai residenti delle via limitrofe che segnalerebbero le targhe delle proprie auto”, ipotizza qualcuno.
Gli appelli sono ovviamente rivolti all’amministrazione comunale, affinché trovi soluzioni efficaci ad una situazione di disagio oggettivo per diverse famiglie. Quelli del passato sono caduti nel vuoto, forse ora, con questo dossier sotto mano, chi di dovere potrà finalmente prendere di petto la vicenda del sottopassaggio.
Di oggi l’intervento di Giampaolo Emili ( Lista Due Mondi) sull’argomento:
Lista Due Mondi è stata, fin’ora, l’unica forza politica ad intervenire sul posto per questo problema, importante. Per cui vogliamo brevemente descriverlo, renderlo pubblico ed anche proporre soluzioni.
A San Giovanni di Baiano, di fronte al bivio per San Martino, vi è un piccolo sottopassaggio ferroviario, molto stretto e basso, che viene usato da decenni per il traffico veicolare. Ora sette cittadini, che si dicono comproprietari dell’area, che quindi sarebbe privata, hanno sollevato il problema, scritto al Sindaco e progettato di chiudere la strada. A monte del piccolo sottopassaggio, però, vivono decine e decine di famiglie, che hanno necessità di usarlo, altrimenti per oltrepassare la ferrovia avrebbero una unica via, il nuovo sottopasso di Via Lenin a Madonna di Baiano, che allungherebbe i tragitti di circa 3,5 chilometri.
Noi proponiamo queste attività, volte alla soluzione del problema:
1. Organizzare subito una riunione tra politici e tecnici del Comune, Ferrovie dello Stato ed i sette privati che hanno sollevato il problema, al fine di stabilire definitivamente i diritti di ciascuno e fare quindi un quadro certo della situazione.
2. Se risultasse necessario chiudere il sottopassaggio occorrerà mettere allo studio ed in progetto opere viarie alternative e di completamento che, effettivamente, mancano, a circa 60 anni dalla urbanizzazione della zona.
3. Vagliare la opportunità di stabilire una Zona a Traffico Limitato a monte del sottopasso, con pochi permessi di transito per i soli residenti, in maniera da abbassare drasticamente il volume di traffico.
In ogni caso chiediamo che il Sindaco e la Giunta si facciano carico di questa situazione che interessa un Quartiere importante e moltissime famiglie, evitando rinvii e temporeggiamenti.
Ovviamente proporremo una apposita mozione in consiglio ma, consapevoli ormai dei lunghissimi tempi di esame degli atti consiliari, vogliamo, come vogliono anche i cittadini di quella zona, che nel frattempo, subito, gli amministratori cittadini prendano in carico il problema con l’obiettivo di risolverlo.
(Modificato h 14,42 )