L’Università per Stranieri di Perugia, per il tramite del CVCL (Centro Valutazione Certificazione Linguistica) si riconosce parte lesa rispetto ai fatti contestati a “Diffusion World srl” (e per i quali intende costituirsi parte civile).
Finti esami per ottenere la cittadinanza, 25 indagati
L’Università per Stranieri di Perugia, per il tramite del suddetto Centro, è uno dei soci fondatori sia dell’ALTE (Association of Language Testers in Europe) costituitasi nel 1991, sia dell’Associazione CLIQ (Certificazione Lingua Italiana di Qualità) comprendente i quattro Enti certificatori per la lingua italiana, ufficialmente riconosciuti in questo ruolo dal Ministero per gli Affari Esteri (MAE).
Il CVCL – spiegano da Palazzo Gallenga – elabora e produce esami per il rilascio di certificati linguistici per diversi contesti d’uso; svolge la propria attività attraverso oltre 400 Centri di esame disseminati in tutto il mondo e ha rilasciato circa 70 mila certificazioni solo nell’ultimo triennio. Tali centri, previa verifica della sussistenza di una serie di specifici requisiti richiesti, ottengono l’accreditamento e operano attraverso somministratori ed esaminatori adeguatamente formati dal nostro Ateneo.
Nel corso degli anni, il CVCL ha innalzato, anche a seguito di ingenti investimenti, gli standard di qualità interna che da sempre hanno caratterizzato l’attività del Centro, il quale li ha estesi, con identico rigore, anche ai soggetti con i quali interloquisce.
In considerazione di ciò, viene svolta un’intensa attività di monitoraggio dei centri di esami, con particolare riguardo al contesto migratorio, attraverso audit sistematici e a tappeto, che vanno oltre quelle che sono le nostre funzioni istituzionali, arrivando, una volta appurate violazioni al proprio Regolamento, a sospendere le convenzioni stipulate. Il tutto consente spesso di smascherare condotte fraudolente o, comunque, compiute in violazione degli standard imposti dal Regolamento del Centro.
Sempre a tal fine, la collaborazione con le Questure che operano sul territorio italiano è una costante da anni, con l’obiettivo di portare alla luce forme a volte diffuse di contraffazione dei propri certificati ed altre condotte fraudolente.
Va precisato che, relativamente a questo aspetto, sono stati fatti negli anni importanti investimenti in termini di tecnologia, per facilitare alle Questure l’accesso a tutti i dati in nostro possesso. Anche in questo caso la collaborazione con la Questura di Modena è stata totale, contribuendo in modo determinante al successo delle indagini stesse.
Da ultimo Palazzo Gallenga precisa che l’Università per Stranieri di Perugia, tenendo conto dell’impegno di risorse che l’erogazione di certificati linguistici, con particolare riguardo al contesto migratorio comporta, svolge in tale contesto una funzione civile e di responsabilità. Infatti il costo, giustamente contenuto, di un certificato linguistico di livello A2 pari a 30€ (euro) costituisce per il Centro un parziale ristoro delle ingenti spese sostenute nell’elaborazione, produzione e somministrazione degli esami.