Eriksen come Curi, ma formazione e defibrillatore stavolta hanno fatto il miracolo

Eriksen come Curi, ma formazione e defibrillatore stavolta hanno fatto il miracolo

Redazione

Eriksen come Curi, ma formazione e defibrillatore stavolta hanno fatto il miracolo

Mar, 15/06/2021 - 14:50

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Notizie positive dall'ospedale di Copenaghen, dove il calciatore dell'Inter si trova ricoverato dopo essere stato strappato alla morte

Notizie positive arrivano dall’ospedale di Copenaghen, dove i medici escludono danni al cuore per Christian Eriksen, il giocatore dell’Inter e della nazionale danese colto da un arresto cardiaco durante Danimarca – Finlandia dell’Europeo. Lo stesso calciatore ha tranquillizzato i suoi tifosi con un post che lo mostra sorridente nel letto d’ospedale.

Il primo esito degli esami hanno dato quindi un esito confortante. Tanto che Eriksen potrebbe già essere presente giovedì allo stadio per assistere alla partita Danimarca – Belgio.

Del resto, i medici raccontano che dal letto dell’ospedale aveva voluto assistere in tv agli ultimi minuti della partita contro la Finlandia, ripresa alcune ore dopo la tragedia sfiorata.

Gli esperti confermano che Eriksen era praticamente morto a seguito della fibrillazione ventricolare. A salvarlo, la tempestività con cui compagni ed arbitro si sono accorti della gravità della situazione quando è caduto a terra. La prontezza del capitano Kjaer, che gli ha spostato la lingua per aprire le vie aeree superiori. Il messaggio cardiaco praticato e l’uso del defibrillatore, il salva-vita ora presente negli stadi e in molte strutture, non solo sportive.

Così Erikson è stato letteralmente resuscitato. Un epilogo diverso da quello che il 30 ottobre del 1977 costò la vita a Renato Curi, sull’erba dello stadio che porta il suo nome. Altri tempi, in cui la medicina non aveva fatto i progressi di oggi in questo campo, non c’erano le attuali strumentazioni e soprattutto le nozioni per affrontare un’emergenza del genere.

Salvatore Bagni, ex grifone che era in campo quel maledetto giorno di Perugia – Juventus, ha ricordato la tragedia. L’arrivo di dottori e massaggiatori. I calciatori che poi hanno continuato a giocare. L’annuncio shock della morte di Renato Curi, appresa negli spogliatoi. Alla fine di una partita inutilmente giocata.

Quanto accaduto a Copenaghen è stato vissuto con apprensione anche dalla famiglia Curi. La figlia di Renato, Sabrina, ha detto all’Ansa di aver pregato per Eriksen. Felice di sapere che a 44 anni di distanza dalla tragedia di Perugia oggi ci siano modi per evitare queste tragedie.

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