Era il terrore di banche e gioiellerie / Arrestato a Bastia Umbra rapinatore ricercato / L' ultimo colpo a Bettolle - Tuttoggi.info

Era il terrore di banche e gioiellerie / Arrestato a Bastia Umbra rapinatore ricercato / L' ultimo colpo a Bettolle

Redazione

Era il terrore di banche e gioiellerie / Arrestato a Bastia Umbra rapinatore ricercato / L' ultimo colpo a Bettolle

Mar, 10/09/2013 - 13:26

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E’ di ieri sera la notizia dell’ultimo arresto per rapina ai danni di un ufficio postale della provincia di Siena sulla quale hanno indagato i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Assisi.

I fatti. Sono le 11,30 circa del 16 dicembre 2012 quando all’interno di una nota gioielleria di Bastia Umbra entrano due malviventi, i quali fingendosi clienti intrattengono i proprietari della gioielleria dimostrandosi interessati all’acquisito di alcuni orologi. Pochi attimi dopo i due estraggono una pistola poi risultata giocattolo con la quale minacciano entrambi i coniugi. Il proprietario ingaggia una reazione decisa, veemente, fin troppo coraggiosa. Uno dei due impugna il calcio della pistola e infierisce ripetutamente sulla testa del gioiellerie e della moglie. Il prezzo da pagare per essersi stoicamente opposto all’ennesima rapina si rivelerà altissimo per entrambi: 15 giorni di cure mediche per il marito e circa dieci giorni di prognosi alla moglie. Un pestaggio degno delle peggiori pagine di cronaca, la cui violenza ha impressionato gli stessi inquirenti intervenuti sulla scena del delitto: i Carabinieri addetti al sopralluogo quella mattina non possono che rilevare ovunque la presenza di sangue, a testimonianza di una aggressione barbara posta in essere in danno dei due commercianti.

Le indagini dei militari dell’Arma partono a sprone battuto: i Carabinieri del N.O.R.M. di Assisi risalgono immediatamente all’identità di uno dei rapinatori e nel giro di qualche settimana anche a quella del suo complice. L’11 febbraio 2013 militari della Compagnia di Assisi scendono a Catania dove in collaborazione con i Carabinieri di Piazza Dante eseguono due ordinanze di custodia cautelare assicurando alla giustizia gli esecutori del gesto criminoso.

I Carabinieri del N.O.R.M. di Assisi proseguono le indagini, sicuri che altri soggetti vicini ai fermati siano abitualmente dediti alla commissione di rapine in danno di istituti di credito e uffici postali del centro Italia. Ha inizio un lavoro certosino di analisi del traffico telefonico delle utenze che si sospetta essere in uso ad alcuni di loro. I militari iniziano a lavorare sulla rapina commessa ai danni dell’Ufficio Postale di Bettolle, in provincia di Siena. Sono le 13,45 del 07 gennaio 2013 quando poco prima dell’orario di chiusura, alcuni malviventi armati di un piede di porco fuggono con un bottino di 20.000 euro. Le risultanze investigative e i numerosi riscontri raccolti dagli inquirenti nel corso dell’attività di indagine inducono a ritenere che gli autori di questa rapina siano con ogni probabilità soggetti di origine siciliana effettivamente vicini a quelli arrestati a febbraio.

Dopo circa otto mesi di lavoro incessante i Carabinieri riescono a fare completamente luce sul delitto: uno dei rapinatori viene arrestato a metà luglio nella natia Catania, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti dal Gip del Tribunale di Montepulciano. Per il complice l’impunità si protrae fino a ieri sera verso le 20,00 quando a seguito di una accurata attività investigativa personale del N.O.R.M. della Compagnia di Assisi intercetta il secondo rapinatore nei pressi di un’abitazione sita a Bastia Umbra, ubicata nella parte retrostante il “Villaggio XXV Aprile”.

I militari del Maggiore Marco Sivori riconoscono immediatamente l’uomo che si arrende senza nemmeno tentare una reazione. Anche lui catanese, con alle spalle numerosissime condanne per rapine commesse in molte parti di Italia, l’autore della rapina viene accompagnato presso la Compagnia di Assisi dove riceve copia dell’ordinanza in carcere emessa dal Gip di Montepulciano. La sua latitanza, durata circa due mesi è stata breve ma ben programmata: i militari gli trovano una carta di identità palesemente contraffatta, un codice fiscale anch’esso falso e oltre tremila euro in contanti, necessari fronteggiare le spese più urgenti.

Nonostante il documento falso riporti il nome del fratello l’autore della rapina di Bettolle viene immediatamente riconosciuto dagli operanti che avevano bene impresse le sue esatte generalità e la sua fisionomia. Per lui nella tarda serata di ieri sera si sono aperte le porte del carcere di Perugia dove dovrà rispondere dell’accusa di rapina aggravata in concorso, furto e porto di strumenti atti ad offendere.

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