Inizia a comporsi il puzzle delle elezioni regionali in Umbria, una delle 7 regioni che il 31 maggio porteranno complessivamente alle urne circa 17milioni di elettori. Inizia a comporsi, ma con tutte le cautele dovute all’occasione. Tutti i pezzi buttati sul tavolo, qualcuno anche sotto, e via che si provano gli incastri. Tra ‘vecchi’ pezzi sparsi sul territorio, che non si sa più dove incastrare e nuove tessere tutte da provare. Si cominciano a intravedere piccoli disegni. Una lista a destra, un supporto dal basso, una coalizione al centro. Forse.
Ed ecco che, a sorpresa dopo Pasqua, il primo a svelare un vero accenno di composizione è Claudio Ricci, il candidato a presidente dell’Umbria per il centrodestra che ieri ha incontrato e tenuto a battesimo la lista civica “Ricci Presidente”. Gioca le tessere rosa il sindaco di Assisi, con una formazione di 12 donne (il massimo consentito) e ‘solo’ 8 uomini. Questi i nomi: Patrizia Buini, Marina Busti, Ernesta Cambiotti, Carlotta Caponi, Luana Chiappini, Luisa Di Curzio, Maria Rosaria Ferraro, Michela Mencarelli, Valentina Patacca, Rosella Pomanti, Elga Profili e Luana Sensini, Sergio De Vincenzi, Andrea Fabbri, Fabrizio Palazzari, Mauro Panico, Angelo Riccioni, Claudio Serafini, Marco Tomassoni e Floriano Ventura. Molti giovani, professionisti, funzionari pubblici, imprenditori, insegnanti. Impegnati nel sociale, cultura e comunicazione. Tutti, spiega Ricci, alla prima “sostanziale” candidatura.
La lista civica “Ricci Presidente” è la prima in assoluto per le elezioni regionali 2015 ad essere presentata, mentre nei prossimi giorni saranno definite anche le altre liste civiche a supporto (Per l’Umbria Popolare, Cambiare in Umbria in assonanza con la “lista ternana” L’Umbria dei Territori). La prima a fortissima vocazione politica (nomi: Sandra Monacelli e Massimo Monni), la seconda per ‘pescare’ voti nella zona di Terni.
Sul fronte coalizione Raffaele Nevi, l’uomo ‘ticket’ per la vicepresidenza regionale e capogruppo forzista di mille battaglie, affida a Facebook, un due aprile come tanti, l’incastro magico per il variegato fronte anti-Marini. Questa la sua nota: “Ieri sera Berlusconi è riuscito nell ‘ennesimo miracolo di fare accordo con la Lega e quindi da oggi è ufficiale!!!! In Umbria tutti uniti con Claudio Ricci contro la sinistra che ha ridotto l’Umbria a Regione del Sud……l’Umbria laboratorio politico nazionale!!!!!! Ora abbiamo bisogno di voi!!!! Chi vuole partecipare si faccia avanti!!!!”. Insomma, niente più strappo con Forza Italia. Anche se resta ancora qualche mal di pancia tra i fittiani di Laffranco.
E mentre dal Movimento 5 Stelle nulla sembra ‘muoversi’ nella composizione della lista elettorale, dopo la candidatura della cittadina Laura Alunni a fine gennaio, a sinistra-sinistra la dissidente Rita Castellani cerca incastri con Tsipras e PRC, mentre osserva gli ex-compagni civatiani restare ben fermi nel “contenitore PD”. Un po’ più in mezzo al tavolo, dove il centro sinistra, tra movimenti e tentativi, sta montando i propri pezzi in attesa del prossimo fine settimana, quando al centro congressi di Umbria Fiere Catiuscia Marini, candidata del Partito Democratico che punta al secondo mandato, incontrerà la società civile e presenterà le proprie liste. Forse.
Intanto, a muovere i primi passi in direzione e supporto del PD e della Presidente arriva la Sinistra per l’Umbria, Stefano Vinti in testa, con Andrea Caprini (Todi) Silvano Ricci (Terni), Gianluca Schippa (Bettona) al fianco, e la spinta di Filippo Stirati (Gubbio) che si porta SEL a supporto. “La Sinistra per l’Umbria – afferma Caprini – vuole assumersi la responsabilità del governo insieme al centro sinistra e a questo proposito chiediamo: a quando il tavolo della coalizione? Fino ad ora l’unica certezza è la ricandidatura di Catiuscia Marini, che in tempi non sospetti abbiamo già indicato quale nostra candidata. Ad oggi, però, non è chiaro chi saranno i soggetti che comporranno la coalizione di centrosinistra ne, tanto meno, la proposta politica con la quale ci presenteremo agli umbri nelle prossime settimane”
Dunque. Sul tavolo, a meno di due mesi dal voto, ancora tante tessere sparse e molta confusione.