Sempre più cittadini, associazioni e imprese di San Giustino, si stanno mobilitando per sostenere il ricorso al Tar, proposto dal Comune, contro il progetto definitivo di Anas per il tratto Selci Lama–Parnacciano della E78 “Due Mari”.
Il gruppo di ‘Imprese Sostenibili dell’Altotevere’ – costituito da importanti aziende come Aboca, Birrificio Altotevere, Erm Group, Elettrotek, Grafiche Pucci, ITM (International Trade Marks), Kemon, Oleificio Ranieri, Salpa, Scacf, Sifar, Vimer – e altre importanti imprese locali, si unisce infatti alla richiesta di una revisione del tracciato nel rispetto del territorio e delle comunità locali.
“Sin dall’inizio, – fanno sapere 12 aziende – abbiamo sostenuto che il grande valore della tanto attesa Due Mari dovesse essere accompagnato da una progettazione attenta, mirata a ottenere un’opera moderna e rispettosa della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Tuttavia, nonostante le ottime premesse e il supporto delle principali municipalità coinvolte, San Giustino, Città di Castello, Citerna e Sansepolcro, le speranze iniziali sono state infrante dalla pervicace ‘sordità’ degli enti preposti alla progettazione dell’infrastruttura, scegliendo un tracciato definito da loro stessi più impattante dal punto di vista del paesaggio, dei siti archeologici e dei costi“.
Nel dettaglio il fronte del “no” alla soluzione di Anas lamenta la mancanza di condivisione del tracciato con i territori ma soprattutto il fatto che gli autoveicoli provenienti dalle Marche siano costretti a percorrere la strettissima SP200 di Parnacciano, già inidonea a sopportare il volume attuale del traffico e caratterizzata da frane e smottamenti. Tra le perplessità c’è anche la costruzione del lotto sangiustinese a due corsie mentre la E78 è ovunque progettata e realizzata su 4 corsie.
Pertanto, il “Gruppo di Imprese Sostenibili dell’Alto Tevere”, nell’ottica di supportare l’azione di ricorso del Comune di San Giustino, ha scelto di avanzare a sua volta un proprio ricorso. Un’iniziativa alla quale aderiscono oggi anche numerosi cittadini privati, che verranno a loro dire danneggiati dalla realizzazione dell’attuale progetto, nella loro vita quotidiana e dal punto di vista economico. A questa azione si sono affiancate poi anche realtà associative e altre forze vive del territorio, a partire dalla Fondazione Progetto Valtiberina, nell’ottica di dare vita ad un fronte coeso che oggi chiede attenzione, responsabilità e ascolto.
“È bene ribadire – sottolineano le imprese – che la nostra posizione, così come quella della Fondazione e altri soggetti aderenti, non è contraria alla realizzazione della E78, riconosciuta da tutti come infrastruttura strategica. Il nostro impegno è volto a garantire che questa venga portata avanti tenendo realmente conto del suo impatto su popolazione e ambiente. Da tempo sono al vaglio proposte alternative, già protocollate presso gli enti competenti e il governo centrale, affinché vi sia la possibilità di individuare una soluzione più giusta, moderna e sostenibile per tutti“.
“Riteniamo che – aggiungono – se si impatterà sulla comunità di San Giustino realizzando un progetto non adeguato, alla stessa comunità verrà precluso di proseguire verso uno sviluppo futuro già felicemente avviato dagli anni ’60. Da tempo stiamo lavorando per rafforzare la nostra identità anche a beneficio di tutto l’ Altotevere, valorizzando le ricchezze presenti nel nostro territorio come il Castello Bufalini, Villa Magherini Graziani, Scavi di Colle Plinio e l’ex Repubblica di Cospaia. Realizzando l’attuale progetto tali sforzi sarebbero vanificati“.