Alla fine è successo. Il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), nonostante le numerose proteste degli enti locali e degli ambientalisti, dopo la riunione presieduta da Matteo Renzi lunedì 10 novembre, ha dato il via libera alla trasformazione della E45 in autostrada, riapprovando di fatto la delibera del 18 novembre 2013 mai registrata dalla Corte dei Conti.
Il consigliere regionale Idv, nonché presidente di Umbria Migliore, Oliviero Dottorini, sempre in prima fila nella lotta a qualsiasi cambiamento riguardante l’infrastruttura, ha così dichiarato: “Il via libera del Cipe alla E45 autostrada è sicuramente una pessima notizia per gli umbri. Al devastante impatto ambientale farà riscontro un pedaggio pesante a carico di cittadini e pendolari, con altrettanto pesanti ripercussioni sul tessuto economico e imprenditoriale della regione”.
“C’è da chiedersi – aggiunge Dottorini – se il Matteo Renzi che ha dato l’ok a questa assurda opera sia lo stesso che appena due
anni fa affermava la necessità di passare dalle grandi opere alle opere utili, rimarcando come fossero le piccole e medie opere a creare sviluppo e occupazione e non le grandi. Purtroppo nemmeno la bocciatura del progetto da parte della Corte dei Conti è bastata a scalfire le certezze di chi continua a lavorare per la realizzazione di quest’opera così lontana dai bisogni dei cittadini e dei territori”.
“A parte la defiscalizzazione, infatti, i 10 miliardi di euro previsti per l’autostrada – prosegue il consigliere regionale – saranno tutti a carico dei cittadini attraverso il pagamento del pedaggio ed i promotori del project-financing hanno previsto una tariffazione esorbitante. Se la Regione Umbria ha davvero intenzione di far sentire la propria voce e di chiedere agevolazioni sul pedaggio per i residenti umbri, è necessario e urgente che lo faccia tempestivamente perché i tempi stringono e al momento l’unica certezza è che nel Piano economico finanziario non è assolutamente prevista alcuna agevolazione sulle tariffe”.
Secondo il Piano sopracitato, per coprire i circa 50 chilometri che separano Perugia da Città di Castello occorreranno circa 7,60 euro, mentre
da Terni a Perugia saremmo attorno ai 12 euro. Tariffa che raddoppierà per i mezzi pesanti e per i mezzi di trasporto dei piccoli imprenditori locali. “Un autentico salasso per tutti i cittadini umbri – conlcude Dottorini – che di fatto non hanno alternative alla E45 per spostarsi da una città all’altra all’interno della regione”.
Il consigliere Idv ha aggiunto che i cittadini continuano comunque a firmare la petizione popolare, in cui si chiede alla Regione di fare un passo indietro sull’appoggio a quest’opera.
Anche per il Segretario regionale del Prc Umbria, Enrico Flamini, il via libera del Cipe alla trasformazione della E45 in autostrada, “è una brutta notizia e una scelta sciagurata”. “Stiamo parlando di un’infrastruttura non pianificata dall’Anas, – ha dichiarato Flamini – completamente inutile e straordinariamente dannosa per territori e paesaggi di pregio culturale ed ambientale. La trasformazione della E45 in autostrada significa la privatizzazione della maggiore arteria viaria che attraversa l’Umbria, utilizzando il modello del project financing e della defiscalizzazione al futuro concessionario, modello che avrà non poche ripercussioni sulla nostra regione e su tutto l’assetto stradale umbro, oltre che sulle tasche dei cittadini colpiti dal pedaggio, l’ennesimo balzello del governo delle larghe intese”.
“Per l’Umbria e per il paese – ha sottolineato il Segretario – servono più che altro le risorse per il riassetto idrogeologico dei territori. Altro che autostrada. I circa 2 miliardi di euro di benefici fiscali per le imprese che costruiranno la Orte-Mestre potrebbero essere investiti proprio per contrastare il dissesto idrogeologico. La Regione Umbria può e deve tornare indietro sull’avvallo a questo devastante progetto e deve invece chiedere al governo di investire le risorse nel riassetto idrogeologico e nella messa in sicurezza dell’attuale E45”.
Non le manda certo a dire nemmeno il consigliere regionale Gianluca Cirignoni (Umbria popolare-Nuovo centrodestra) che vorrebbe la formazione di un “ampio schieramento contro la trasformazione in autostrada della E45 che protesti unito e informi i cittadini umbri del furto che stanno per subire”. Per Cirignoni, “questo progetto è solo un blitz dei poteri forti che danneggia il territorio, le tasche dei cittadini e i bilanci delle imprese”. Quest’ultime, infatti, secondo il consigliere, per far quadrare i bilanci si potrebbero ritrovar costrette ad utilizzare una viabilità secondaria inadeguata e ad alzare i prezzi di prodotti e servizi.
“Davvero – si domanda Cirignoni – qualcuno pensa che pagare 15 euro per un viaggio in auto andata e ritorno da Città di Castello a Perugia serva ai cittadini? O che un’impresa che da Terni sposti merce verso il nord e la A14 con un veicolo commerciale diventi più competitiva accollandosi oltre 60 euro di pedaggio?”.
Mai come adesso è d’uopo dire: “Ai posteri l’ardua sentenza…”