Era un caldo appiccicoso sul fiume Lijiang nel 1993, davanti a Guilin la perla del nord est della Cina, la città delle grotte, delle colline a picco e dei fiumi all'improvviso. Su un battello non definibile tale, due spoletini, chi scrive e Mariuccio, scattano foto e si godono il paesaggio del lungo-fiume.
Ci passa sotto gli occhi una lunga capanna bassa di bambù, con una miriade di ragazzini nudi che al nostro passaggio schiamazzano alla ” modernità” , mentre i genitori poco più che vestiti non ci degnano di uno sguardo.
Mariuccio folgorato dall'immagine mi fa:” Vedi Cà, è questo quello che intendo io per qualità della vita, una capanna, quattro foglie di bambù, lo stretto necessario e manco un vestito…questi hanno capito tutto, hanno bloccato il tempo.”
Anche dopo il nostro rientro in Italia , Mario non ha mai smesso di ricordarmi la capanna sul fiume Lijiang:” Ricordati di quelli sul fiume…”
Ne avrei mille di aneddoti con protagonista Mario, ma questo del fiume non me lo posso dimenticare perché mi ricordo sempre dei suoi occhi mentre me lo diceva, con la sincera convinzione di chi vedeva in quella capanna la vita senza condizionamenti, per essere e non apparire.
Mario Rutili è morto oggi, troppo presto, come sempre accade a quelle persone che in un modo o in un altro lasciano un segno tra le persone che lo hanno conosciuto. E lui di amici ne aveva comunque tanti. E tutti avrebbero ancora da chiedergli qualcosa.
Mario era un persona per bene molto conosciuta in città anche per il suo ruolo di titolare dell'esercizio Standa in C.so Garibaldi e per essere stato Consigliere dell'Associazione Commercianti per una decina d'anni. Stare con lui una sera era sempre qualcosa di interessante non banale. Potevi parlare di tutto e di nulla , ma sempre con la stessa leggerezza di chi sa che ha davanti a se un interlocutore che non farà mai pesare l'assolutezza delle sue convinzioni.
Mario era un grande democratico ed un liberale, uno che si era costruito un pezzetto per volta passando dal lavoro alle acciaierie, all'impresa commerciale. Conosciutissimo per lo ” spiderino alfa” color crema, che mi ricordava sempre ” a Cà, me da aria…”, ma anche per le lunghe dissertazioni sul ” bancaraccio” del Canasta in Piazza della Libertà, complici Dante e Pietro forse due dei suoi più affezionati amici di sempre. Epiche quasi picaresche le discussioni politiche del gruppo, ma che alla fine dimostrava solo con quanta passione vivevano la cosa pubblica.
Era uno che la vita se l'era “masticata” per bene, Mario, anche quando ti parlava di casa e della malattia, che inevitabilmente lo aveva molto cambiato, per lo meno nei ritmi, con sempre a fianco Orietta che lo ha seguito in tutto come un ombra. Una donna con una tempra d'acciaio.
E il sole negli occhi quando parlava di Luca e Lucia, Mario non lo nascondeva , anche se poi come ogni padre si scornava con tutti e due. Ma quello è il compito di tutti i padri.
Mario è morto oggi, ed io dovevo ancora chiedergli qualcosa.
A tutta la famiglia, alla moglie Orietta, ai figli Luca e Lucia, il cordoglio e l'abbraccio di tutta la redazione di Tuttoggi.info
L'ultimo saluto a Mario Rutili si svolgerà domani 5 Novembre alle 14,30 alla chiesa di Mercatello di Castel Ritaldi
( Carlo Vantaggioli)
