Droga venduta come "dolce" o "birra", ragazza finisce in overdose: 2 arresti a Terni - Tuttoggi.info

Droga venduta come “dolce” o “birra”, ragazza finisce in overdose: 2 arresti a Terni

Redazione

Droga venduta come “dolce” o “birra”, ragazza finisce in overdose: 2 arresti a Terni

Ven, 11/03/2022 - 10:20

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Le indagini dei carabinieri di Terni avviate dopo che una ragazza di Amelia è finita in overdose. Pedinamenti e intercettazioni per incastrare gli spacciatori in bici

Vendevano droga come “dolce” o “birra” tramite whatsapp e la loro attività di spaccio aveva portato a novembre scorso una ragazza a finire in orvedose. Sono per questo finiti in manette due giovani tunisini di 25 anni, da tempo a Terni anche se clandestini.

Ad arrestarli i carabinieri di Terni, per i reati di concorso in spaccio di droga.

“Dolce” e “birra” consegnati in bici

Nel sottobosco dei “consumatori” erano ben conosciuti e ricercati per la capacità di reperire con immediatezza ed ottenere una pronta disponibilità di eroina, cocaina e hashish a prezzi competitivi cui seguiva una rapida cessione.

Bastava un messaggio su whatsapp per chiedere il “dolce” (hashish) o la “birra” (cocaina) e i due si presentavano agli appuntamenti per la consegna, quasi sempre utilizzando una bici, per sottrarsi ai controlli su strada delle forze dell’ordine ed utilizzare itinerari non percorribili con le vetture.

Ragazza in overdose a novembre

Sarebbero stati proprio i due tunisini a vendere la droga che, a novembre 2021, aveva provocato un’overdose ad una ragazza di Amelia. La giovane era stata poi ricoverata in ospedale.

Le indagini dei Carabinieri della Sezione Operativa di Terni, coadiuvati dai colleghi dell’Aliquota Operativa di Amelia, hanno preso spunto dalle dichiarazioni di un amico della ragazza ricoverata e si sono sviluppate grazie all’intuito e alle conoscenze del “territorio” frequentato dagli spacciatori locali.

Intercettazioni per incastrare gli spacciatori di “dolce” e “birra”

Le ricerche sono state lunghe e complesse, attuate con servizi di pedinamento, di osservazione e controllo, ma anche con l’utilizzo di intercettazioni autorizzate dal giudice. Da cui appunto sono emersi i messaggi whatsapp in cui la droga veniva richiesta utilizzando i termini di “dolce” e “birra”.

Come detto, i due giovani spacciatori, già noti alle forze dell’ordine, si muovevano velocemente in sella a biciclette e non avevano fissa dimora; si appoggiavano di volta in volta presso abitazioni di concittadini domiciliati nel capoluogo. Durante le varie fasi delle operazioni, sono state rinvenute e sequestrate complessivamente venticinque dosi di hashish ed eroina e sono stati segnalati alla competente Autorità Amministrativa – quali consumatori di sostanze stupefacenti – due giovani italiani.

Un terzo straniero denunciato a piede libero

Un terzo straniero, acquirente dei due spacciatori, è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica dello stesso capoluogo umbro per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nei giorni scorsi, all’esito delle indagini, il gip di Terni ha firmato due ordinanze di custodia cautelare, concordando con le ipotesi investigative dei carabinieri, dopo aver attentamente soppesato le fonti di prova acquisite in oltre due mesi di indagini. Immediatamente sono scattate le ricerche dei due e nel tardo pomeriggio sono state puntualmente eseguite, con la relativa traduzione presso la locale Casa Circondariale dei due tunisini, come detto già gravati peraltro da precedenti e recidivi.

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