Dopo il successo ottenuto nel luglio scorso al 52 Festival dei Due Mondi di Spoleto arriva nei teatri umbri, LE NUVOLE di Aristofane, per la regia di Antonio Latella, con Marco Cacciola, Annibale Pavone, Maurizio Rippa, Massimiliano Speziani.
Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile dell'Umbria, prima di partire per una tournèe nei maggiori teatri italiani, sarà da mercoledì 13 a domenica 17 gennaio al Teatro Morlacchi di Perugia, il 2 e il 3 febbraio al Comunale di Gubbio, dal 4 al 6 febbraio al Teatro Verdi di Terni, l'8 febbraio al Politeama Clarici di Foligno, il 9 e il 10 febbraio al Comunale di Narni e l'11 febbraio al Teatro degli Illuminati di Città di Castello.
Nel 423 a. C., quando Le Nuvole va in scena per la prima volta, Aristofane (presumibilmente 450 – 388 a.C.) è un giovane commediografo già affermato che coglie con la nuova opera il suo successo più importante. Ancora oggi Le Nuvole è la commedia antica più rappresentata, assieme a Gli Uccelli, a Lisistrata e a Le Rane, appartenenti alla maturità del commediografo.
Il suo esordio era avvenuto, più o meno, quattro anni prima, quando Atene, sfiancata da una violenta epidemia di peste, era già nel pieno della guerra del Peloponneso. Le sue prime due commedie non ci sono pervenute ma ne conosciamo l'argomento e sappiamo che, fin dai suoi inizi, Aristofane calò la realtà contemporanea nel genere comico e, più di una volta, personaggi pubblici dell'epoca hanno agito nel suo teatro, fatti oggetto dal commediografo di una satira aggressiva e pragmatica. Il giovane Aristofane viveva il suo presente come decadenza dell'età d'oro di Atene e contestava sia la politica della supremazia ad ogni costo, sia la filosofia e la poesia che si erano allontanate dalla tradizione e ricercavano nuovi metodi e nuovi linguaggi. Socrate, suo contemporaneo, anche se più vecchio di quasi vent'anni, è il personaggio centrale de Le Nuvole, rappresentato come un buffo vecchio, che però parla da sofista ed è maestro di disonestà intellettuale. L'involontario protagonismo di Socrate in questa commedia ha da sempre suscitato curiosità e divertimento nei lettori e negli spettatori.
«Le nuvole sono tutto e non sono niente, – dice Latella – sono i nostri desideri e le nostre paure, le nostre gioie e i nostri orrori, e diventano tutto ciò che vogliamo ma non potranno mai essere, mai esistere, eppure sono indistruttibili, come i pensieri, le idee […]. Il giuoco del Teatro si moltiplica in questa commedia umana, la porta della conoscenza si è fatta minuscola, varcarla è impegnativo ma è dietro a quel cancello di velluto rosso che si imparano i trucchi della finzione, a bluffare sulla verità o a saperla riconoscere […]. Questa commedia antica non mette in scena un personaggio ma l'ICONA di un PERSONAGGIO, che ha nome SOCRATE e il luogo che lo ospita, il PENSATOIO, è il vero personaggio con il quale Strepsiade si deve confrontare: un luogo non luogo, uno spazio che ha porte da varcare ma non ha pareti, una stanza dove il Maestro può sospendersi nell'aria, lontano dalla banalità della forza di gravità; solo così può pensare, riflettere, creare, preparare discorsi giusti e ingiusti, un luogo dove l'inafferrabile diventa forma ma resta incomprensibile per il suo continuo mutare essenza. Il Pensatoio, vero protagonista che non è maschile né femminile, non può essere, come ironicamente Aristofane fa dire a Socrate, né pollastro né pollessa. […]. Agli attori il grande compito di coccolarci e di farci pensare, tra le pause di una risata. Un gioco buffo, semplice e pericoloso, come un tuffo nel vuoto; senza RETE.».
Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell'Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. E' possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell'Umbria http://www.teatrostabile.umbria.it/.