Con il Mercoledì delle Ceneri, il 14 febbraio, la Chiesa ha avviato il percorso quaresimale verso la Pasqua, che verrà celebrata il 1° aprile prossimo. A Spoleto l’arcivescovo Renato Boccardo ha presieduto la Messa con l’imposizione delle Ceneri nella Basilica Cattedrale alle ore 21.00.
«Nell’anno liturgico – ha detto il Presule nell’omelia – ci sono alcuni tempi forti che racchiudono, per così dire, una grazia speciale. E la grazia propria della Quaresima è di prepararci ad un incontro rinnovato con Cristo nella sua Pasqua di morte e di risurrezione. Ricevendo il segno austero delle ceneri, noi vogliamo dire al Signore che confidiamo nella sua misericordia e bontà che perdonano le nostre colpe e omissioni del passato e del presente. Non dobbiamo perciò lasciar passare invano questo tempo, ma viverlo come occasione di pentimento del passato, di esame coscienza sul presente e di forti propositi per il futuro».
La Quaresima trae origine dall’imitazione di Cristo che rimase quaranta giorni nel deserto. Nei tempi passati era scandita da molti giorni di digiuno, di astinenza dalle carni e da numerose processioni penitenziali. «Oggi i cristiani – ha detto ancora l’Arcivescovo – sono chiamati a vivere più intensamente la liturgia e la preghiera, a chiedere il perdono dei peccati nel sacramento della riconciliazione, a regolare meglio la propria giornata con qualche sacrificio e rinuncia».
Mons. Boccardo ha quindi indicato ai fedeli tre messaggi che devono essere quasi una bussola per il cammino quaresimale: «La Quaresima – ha detto – deve essere vissuta come un tempo di “esercizi spirituali”, ossia di un maggiore impegno per camminare seriamente nella sequela di Gesù, abbandonandoci all’azione dello Spirito Santo che opera in noi. Per questo sono necessari momenti di silenzio e momenti di ascolto».
A tal proposito tutti i martedì di Quaresima (20 e 27 febbraio e 6, 13, 20 marzo) alle ore 21,00 presso la palestra del Sacro Cuore a Spoleto l’Arcivescovo terrà la Lectio divina, un percorso che aiuterà a liberare la fede da tutti gli accomodamenti, a crescere nella consapevolezza della vocazione battesimale, a ricondurre alla sostanza della vita cristiana. Il secondo messaggio proposto da mons. Boccardo è l’esercizio al digiuno «che si concretizza – ha detto – essenzialmente nella capacità di alcune rinunce. Non trascureremo quindi un po’ di digiuno del corpo, con la privazione di qualche alimento; e il digiuno della lingua, di tanti discorsi inutili e pettegoli (telefonino); il digiuno di alcune cose voluttuarie, il digiuno degli occhi e delle immagini (stampa, televisione, spettacoli), il digiuno del superfluo. Tale disciplina dei sensi aiuterà in maniera significativa il nostro cammino spirituale».
Il terzo messaggio riguarda la solidarietà, che è conseguenza del digiuno in vista della carità. Il Presule raccomanda ai cristiani di sostenere in questo tempo di Quaresima le opere di carità della Chiesa di Spoleto-Norcia per far sì che, come ricorda il Papa, «l’elemosina si tramuti per tutti in un vero e proprio stile di vita!».