Obiettivo contrastare anche scarichi e prelievi illegali sull'acquedotto
Mantenere il minimo vitale del fiume Topino e ridurre le perdite dell’acquedotto di Bagnara. E’ quello che prevede la mozione approvata dall’Assemblea legislativa dell’Umbria, con gli 11 voti favorevoli della maggioranza e due astensioni, presentata dai consiglieri Lega Stefano Pastorelli e Paola Fioroni. In giornata discussione anche in Commissione a Foligno.
Gli impegni
L’atto di indirizzo, illustrato in Aula da Stefano Pastorelli, impegna l’Esecutivo di Palazzo Donini ad “attivarsi affinché l’acquedotto di Bagnara sia reso più efficiente e ad integrare il suo completo rifacimento tra le opere del Pnrr. A sollecitare maggiori controlli sulle sorgenti di Bagnara e San Giovenale, coinvolgendo tutti i comuni attraversati dal fiume. A contrastare, insieme ai Comuni interessati, attingimenti e scarichi illegali nelle acque del Topino. A collaborare con il Comune di Nocera Umbra per risolvere i problemi relativi al non funzionamento della diga di Acciano”.
Il dibattito
Pastorelli ha anche spiegato che “l’acquedotto di Bagnara, come gli altri, perde di media la metà dell’acqua che trasporta e questo comporta la necessità di maggiori prelievi dalle sorgenti. Il progetto della diga di Acciano, finanziato dalla Regione nel 2013, ridimensionato da grande a piccola diga, ha ottenuto la Valutazione di impatto ambientale ed è stato approvato definitivamente nel 2015. Nel 2016 il Comune di Nocera Umbra ha ratificato l’accordo con l’Ente acquedotti, divenendo responsabile per l’esecuzione e la gestione della diga”.
Porzi e Morroni
“Condivido la mozione – ha detto la consigliera Pd Donatella Porzi – ma servirebbe tornare in Commissione per un maggiore approfondimento e per allargare lo sguardo anche agli altri problemi della Regione, come ad esempio quello del lago Trasimeno. Il Pnrr è una grande opportunità che ci può consentire di fare ragionamento a tutto tondo su tematiche urgenti sulle quali non è mai stato possibile trovare fonti di finanziamento”. “Si concorda su molti elementi richiamati nell’atto – ha detto l’assessore all’Ambiente, Roberto Morroni – Nel bacino del Topino vi sono importanti attingimenti per utilizzi idropotabili, come le sorgenti che servono il perugino e il folignate. Ma sul deflusso influiscono di più gli attingimenti ad uso irriguo. È in corso di predisposizione un catasto degli attingimenti e rilasci. Questi attingimenti sono stati preventivamente autorizzati nel corso degli anni in cui non c’erano i periodi siccitosi di questi anni. È evidente che le pressioni esercitate da attività antropiche incidono sulle risorse idriche. Ma risulterebbe difficile intervenire oggi con limitazioni ad attività già autorizzate. Il controllo sull’entità dei prelievi già avviene in modalità trasparente, con Arpa. Non sembrano assumere un ruolo determinante gli attingimenti non autorizzati. Pur chiedendo il massimo impegno ai soggetti coinvolti per superare le problematiche per il completamento della diga di Acciano, la diga non potrà risolvere tutti i problemi del Topino, non potendo compensare tutti i prelievi. Per individuare gli interventi più mirati potrà essere utile il catasto dei prelievi per conoscere i contesti e valutare azioni di risparmio. Altro aspetto è quello degli investimenti. Si prevedono interventi per il miglioramento della rete degli acquedotti e per la riduzione delle perdite, che comunque interessano probabilmente di più la rete secondaria. Si sta aprendo anche la possibilità di finanziamenti attraverso il Pnrr. Rimane fondamentale la connessione con la diga di Valfabbrica. Gli interventi previsti nel Pnrr potrebbero alleggerire la situazione attuale”.
Pastorelli – De Luca – Bori
Il capogruppo della Lega Stefano Pastorelli ha rivendicato il lavoro e ha detto no al passaggio in commissione. “Le nostre valutazioni devono tenere conto degli scenari climatici. Altrimenti sono inutili. Questo deve essere centrale. I sempre più frequenti fenomeni di siccità in questi anni sono conseguenze delle sorgenti emissive antropiche che agiscono in maniera diretta sul cambiamento climatico. Il rischio è che le risorse del Pnrr vengano sprecate. Basti pensare allo studio del 2014 in cui si dice che entro il 2075 il lago Trasimeno sarà prosciugato”, ha detto il capogruppo M5S Thomas De Luca. “Questo è un tema complesso e che merita un approfondimento in Commissione. C’è la nostra disponibilità a lavorare insieme. Le parole dell’Assessore indicano la necessità di ragionare in maniera condivisa”, ha detto Tommaso Bori (Pd). “Questo è un tema di cui si parla da anni. La mozione è condivisibile negli obiettivi generali. Ma così sembra una messa in mora dell’Assessore più che un atto politico, che invece sarebbe importante da assumere dopo gli approfondimenti tecnici in commissione. Serve uno sguardo complessivo sull’approvvigionamento idrico e sull’equilibrio regionale”, ha affermato il capogruppo Andrea Fora (Patto civico).