È stato denunciato per porto abusivo di oggetti atti ad offendere il detenuto nordafricano fermato nei giorni scorsi dagli agenti della polizia penitenziaria con un taglierino rudimentale poco prima di partecipare alla messa dell’arcivescovo con la reliquia di San Ponziano all’interno del carcere.
Sulla vicenda, e soprattutto su quali fossero le motivazioni alla base dell’azione del detenuto fortunatamente sventata, sono in corso le indagini della Procura di Spoleto.
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Su quanto accaduto interviene l’Archidiocesi di Spoleto – Norcia spiegando che l’Arcivescovo è stato informato dell’accaduto al termine della celebrazione eucaristica dal comandante della Polizia Penitenziaria Marco Piersigilli.
Ricordiamo che mons. Boccardo si era recato nella Casa di Reclusione di Spoleto per portare la reliquia del Santo Patrono di Spoleto, S. Ponziano, tra i detenuti, dicendo loro: «per ora siete cittadini di Spoleto ed è giusto che possiate venerare anche voi il Patrono». Col Presule hanno concelebrato mons. Eugenio Bartoli, Cappellano del carcere, e don Edoardo Rossi, cerimoniere arcivescovile. La celebrazione eucaristica si è svolta normalmente, nessuno ha percepito nulla. Al termine della Messa mons. Boccardo si è fatto le foto con i detenuti che lo hanno richiesto dinanzi alla reliquia di S. Ponziano, poi è sceso tra i banchi della chiesa del carcere per salutare uno ad uno i carcerati: in molti lo hanno abbracciato, diversi gli hanno consegnato lettere. Insomma, un profondo momento di preghiera e di umanità con quanti – ha detto l’Arcivescovo – «portano enormi pesi nella vita, conseguenza di errori commessi, ma pur sempre figli amati da Dio».
Il Presule, come concordato con il direttore della Polizia Penitenziaria, ha mantenuto il riserbo sul fatto: era stato comunque informato sulla possibilità che il sindacato Osapp diramasse una nota (come avvenuto nelle ultime ore).
Mons. Boccardo ringrazia la Polizia Penitenziaria per «l’efficienza e la delicatezza dimostrata e per aver garantito il normale prosieguo della Messa. La presenza della reliquia di S. Ponziano è stato un bel momento di preghiera, molto apprezzato dai detenuti presenti».
Questo episodio non modificherà il servizio pastorale che la Chiesa assicura ai detenuti tramite il cappellano mons. Eugenio Bartoli e il diacono permanente Francesco Pietro d’Urso. «Anche io, appena, possibile, – afferma mons. Boccardo – tornerò in carcere per far visita a questi fratelli chiamati a costruire la pace nel loro cuore, a recuperare la capacità di progettare e di sognare».