dai consiglieri Cappelletti, Monini, Loretoni, Cardarelli, Profili (*)

La recente manifestazione per promuovere il gioco del golf tenutasi negli spazi antistanti la Casina dell'Ippocastano ha dato modo alle molte persone che sono intervenute all'evento di vedere lo stato di abbondano nel quale si trova l'immobile di proprietà del Comune di Spoleto.

Siamo andati a chiedere conto di questa situazione agli uffici comunali competenti ed abbiamo purtroppo dovuto prendere atto dell' l'ennesima dimostrazione della trascuratezza con la quale viene seguita la cosa pubblica.

Con un contratto di concessione in gestione stipulato in data 14.03.05, con decorrenza 01.07.04 il Comune di Spoleto, dopo un asta pubblica, aggiudicava l'immobile e le licenze per l'attività di bar e ristorazione al canone di 18.000,00 euro l'anno. Nel contratto si dava atto del particolare interesse del Comune al regolare e corretto funzionamento della struttura e veniva anche stabilito che l'interruzione dell'attività per più di due mesi consecutivi avrebbe dato diritto alla revoca del contratto così come il mancato pagamento di sei mensilità del canone.

Dopo un passaggio del contratto per cessione di ramo di azienda fatta dell'aggiudicatario, l'attuale gestore ha ritenuto di chiudere l'attività, pare dal novembre dello scorso anno ed è moroso da quella data nonché per altre mensilità arretrate per un ammontare complessivo che ad oggi dovrebbe essere di euro 25.470,97.

Bene volete sapere cosa ha fatto, dopo circa un anno, il Comune di Spoleto? Niente (o quasi niente).

Rimane ancora arduo, dopo aver consultato vari funzionari, comprendere esattamente cosa il Comune abbia fatto per recuperare i canoni e per riottenere la disponibilità dell'immobile. Risulterebbe che fino a qui non sia neppure stata fatta alcuna raccomandata Nonostante ciò ci è stato anche riferito che il problema è ben presente agli uffici che se ne starebbero occupando ?

Ora ci domandiamo se sia mai possibile che un contratto venga gestito in questo modo. Non è tanto un problema di cosa pubblica o privata è un problema di organizzazione della macchina comunale che deve necessariamente essere orientata a migliori standards qualitativi che, in questo caso, sono ben sotto la sufficienza.

In molte occasioni abbiamo sottolineato (vanamente) all'amministrazione, la differenza che esiste nel risolvere alla fine un problema e nel risolvere rapidamente un problema.

Non è la stessa cosa .

In questo caso per esempio oltre al danno economico, che continua a maturare, anche per il gestore, per la mancata risoluzione del contratto, c'è la mancata disponibilità per la città di una struttura posta nel centro storico, con buona pace degli sbandierati proclami di sviluppo economico e di rilancio del centro. Manca completamente la corretta attenzione per le cose, quella, per intenderci, che consente di sentire il polso della città e di capire quello di cui ha bisogno. Purtroppo oramai a Spoleto ci siamo specializzati solo in grandi appalti ( anche quelli peraltro gestiti male).

E' nostra intenzione presentare un'interrogazione per avere risposta formale su cosa ha fallo sin qui il Comune e su cosa intenda fare.

(*) Gruppo Rinnovamento, Gruppo Loretoni, Gruppo Misto.

Ecco il testo dell'interrogazione:

“I sottoscritti consiglieri comunali Antonio Cappelletti, Fabrizio Caldarelli, Zefferino Monini, Angelo Loretoni, Gianmarco Profili…

Premesso

– che con contratto di concessione in gestione stipulato in data 14.03.10, con decorrenza 01.07.04, il Comune di Spoleto, dopo un asta pubblica, aggiudicava l'immobile e le licenze per l'attività di bar e ristorazione al canone di 18.000,00 euro l'anno.

– Che nel contratto si dava atto del particolare interesse del Comune al regolare e corretto funzionamento della struttura e veniva altresì stabilito che l'interruzione dell'attività per più di due mesi consecutivi avrebbe dato diritto alla revoca del contratto così come il mancato pagamento di sei mensilità del canone.

– Che risulterebbe che l'attuale conduttore dell'azienda ha ritenuto di chiudere l'attività, pare dal novembre dello scorso anno ed è parimenti moroso da quella data nonché per altre mensilità arretrate per un ammontare complessivo ad oggi di euro 25.470,97.

– Che l'immobile risulta in stato di abbandono in una zona di pubblico passeggio

Tanto premesso si chiede

1) da quale data risulti chiusa l'attività sita presso la Casina dell'Ippocastano,

2) quale sia l'ammontare della morosità,

3) quali azioni abbia posto in essere il Comune per recuperare i canoni e l'immobile ed in particolare quali specifici atti o messe in mora,

4) quali azioni intenda eventualmente mettere in atto per il recupero della struttura e per il suo rilancio.