Abbiamo incontrato il Senatore della Lega Luca Briziarelli, in Senato, per fare un punto dei suoi lavori parlamentari con una diretta ricaduta sul territorio dell’Umbria.
La prima domanda non poteva che essere relativa all’intervento più recente del senatore, ossia la presentazione di un emendamento al “Decreto Clima” che interviene sulla questione del dragaggio del Lago Trasimeno.
Un argomento che si potrebbe dire bipartisan in Umbria, viste le numerose richieste di intervento che nel tempo sono state presentate da tutti i banchi dell’emisfero del consiglio regionale.
Interpretando un problema molto sentito per lo stato di salute del Lago Trasimeno, il senatore Briziarelli ha presentato un emendamento al “Decreto Clima” che interviene sulla questione del dragaggio dei fondali. A seguito dell’introduzione del Testo Unico Ambientale, il materiale naturale derivante dai dragaggi è infatti equiparato a un rifiuto speciale e ciò ha impedito di continuare nelle consuete operazioni che oltre a garantire la navigazione, erano volte a combattere l’interrimento naturale del Trasimeno.
L’emendamento presentato prevede che il materiale naturale rimosso per esclusive ragioni di sicurezza idraulica o di ripristino della capacità di invaso, non sia soggetto alle procedure previste per i rifiuti speciali e che la Regione possa prevedere con proprio provvedimento le modalità di campionamento preventivo per verificare che i sedimenti non siano pericolosi ai sensi della decisione 2000/532/CE della Commissione del 3 maggio 2000, e successive modificazioni.
Quali sono le aspettative per la sua richiesta e quali le capacità di copertura della spesa economica richiesta?
“Se sarà approvata la proposta che ho presentato permetterà, dopo 13 anni, di riprendere i dragaggi interrotti dopo l’introduzione del testo unico ambientale che ha reso praticamente impossibile intervenire per la complessità della procedura e per i costi previsti. La norma in vigore infatti non vieta i dragaggi, ma equipara il materiale naturale a un rifiuto speciale con un notevole aggravio sul piano burocratico ed economico.
L’emendamento, che è stato ritenuto ammissibile dalla Commissione Ambiente, è ora al vaglio della commissione Bilancio, ma non prevedendo alcun costo il parere sarà positivo e la proposta potrà essere votata a breve.
L’approvazione dell’emendamento, che modificherà le regole per lo smaltimento a cui è sottoposto il materiale naturale che occorre dragare, serve per evitare l’interrimento del bacino“.
L’attenzione si è poi spostata su un altro tema sempre legato all’ambiente, molto vicino al ruolo del Senatore nella sua qualità di vicepresidente della Commissione parlamentare sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, ossia la bonifica dei terreni della Valnestore in relazione all’inquinamento provocato dall’attività della centrale elettrica a lignite, ormai in inattività.
Su questo tema il senatore Briziarelli, insieme all’attuale presidente della Regione Donatella Tesei, ha presentato un anno fa un DL intendendo trovare una soluzione definitiva per la grave situazione di crisi che si era venuta a creare in quella che è stata anche definita “Valle dei fuochi”.
L’ipotesi fu quella di un disastro ambientale in un contesto di assenza di regole e di perpetrato sfruttamento del suolo con discariche private autorizzate per smaltire anche i rifiuti speciali costituiti dalle ceneri provenienti dalla centrale Enel di Pietrafitta e successivamente, sia pure per un periodo limitato, anche dalle centrali di Vado Ligure e di La Spezia.
Ritiene ancora necessaria la bonifica dei terreni della Valnestore, dopo che lo scorso giugno la procura di Perugia ha deciso per l’archiviazione rispetto alle accuse di omicidio colposo e lesioni contestate a Enel e che di fatto ha escluso la connessione tra le ceneri e l’alto numero di tumori nel territorio?
Le questioni sono due e sono distinte. La scelta della procura di non procedere, qualora dovesse essere confermata, non ha comunque alcuna incidenza sulla situazione ambientale che permane in tutta la sua gravità così come la necessità di bonificare l’area in Valnestore interessata da ceneri miste a rifiuti.
Il problema ambientale rimane, bisogna affrontarlo e su questo come Lega abbiamo presentato anche un disegno di legge che possa riconoscere anche l’area di Valnestore come sito di interesse nazionale andandone a modificare le caratteristiche per poter essere considerato tale.
Tutti gli articoli dell’inchiesta sulle ceneri della Valnestore
In ultima battuta, un commento d’obbligo sulle recentissime elezioni regionali in Umbria che dopo 50 anni ha visto passare il governo locale in mano a a forze politiche di centro-destra e che in questi giorni sta lavorando per definire le cariche di giunta.
Elezioni in Umbria. La Lega in Umbria ha avuto un grande successo. Aspettato? Quali saranno le prossime iniziative?
Un risultato storico quello della vittoria della Lega. Dopo 50 anni di governo incontrastato della sinistra, l’Umbria si libera e potrà costruire il proprio futuro. La sinistra che è stata condannata, in termini politici dai risultati negativi di bilancio, di chiusure delle aziende, da migliaia di giovani che sono stati costretti a lasciare la regione, non è stata capace neanche di individuare un proprio candidato. Noi avremmo dovuto votare nel 2020 e siamo strati costretti a votare nel 2019 per la crisi causata dall’arresto dell’assessore alla sanità regionale del Pd, del segretario regionale del Pd e per l’inchiesta che ha toccato direttamente la presidente della giunta regionale, del Pd.
Gli umbri non hanno scelto un sistema di potere ma un modello di governo. È significativo che Donatella Tesei, la neopresidente, abbia concluso a Perugia la sua campagna elettorale con accanto i Governatori Zaia, Fedriga e Fontana. Questi presidenti di tre importantissime regioni, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia erano lì per testimoniare come la lega, quando è al governo, dà soluzioni e lo farà anche in Umbria prospettando soluzioni ai numerosi problemi che questa regione vive.
Problemi che sono stato denunciati dal M5S – conclude il senatore Luca Briziarelli – che però inspiegabilmente ha scelto di allearsi proprio con quel partito che riteneva inconciliabile con sé stesso e che aveva accusato con numerosi atti. Un atteggiamento incomprensibile che è stato punito dagli elettori. Noi siamo al 37%, a testimonianza che il lavoro, la costanza, i fatti concreti che la lega ha saputo conseguire sono stati compresi e premiati dalla gente.