Francesco de Augustinis
E' finita in manette una delle anime dello spaccio di droga del centro storico, nell'ultimo atto di un'operazione della squadra mobile di Perugia durata da circa due mesi, che negli ultimi giorni ha stretto il cerchio intorno a Tarek Habechi, cittadino tunisino a capo di un'organizzazione di spaccio di cui facevano parte almeno 12 persone arrestate, in parte italiane e in parte magrebine.
Il giro di droga gestito da Tarek e dalla compagna, una cittadina russa che secondo gli inquirenti lo aiutava in tutto, aveva la sua sede tra via della Sposa e i vicoli adiacenti, ma operava anche in altre parti del centro, come la zona di via Bartolo e via Ulisse Rocchi. Dopo essere fuggito il 4 febbraio ad un'operazione antidroga della mobile proprio in via della Sposa, Tarek continuava a gestire un mercato di eroina, cocaina e hashish tramite una fitta rete di pusher, sia italiani che magrebini, riuscendo a scamparla dagli occasionali arresti dei singoli spacciatori grazie anche ad una sofisticata rete di uomini di scorta, di vedette e di complici che lo avvisavano di possibili sorveglianze delle vie ad opera di uomini in borghese della mobile.
Il consolidato sistema ha cominciato a scricchiolare il 18 marzo, quando due ragazzi italiani, entrambi di 25 anni e tossicodipendenti, sono stati arrestati per spaccio e hanno confessato agli inquirenti, coordinati dal pm Mario Formisano, di aver confezionato all'interno di un appartamento in via Pozzo Campana più di centro dosi al giorno di eroina e cocaina, per conto di Tarek e di Drissi Faycal, uno dei suoi spacciatori. L'attività di intercettazione scattata subito dopo ha permesso agli investigatori di ricostruire il giro di droga che avveniva tra i vicoli del centro storico, che offrivano angoli bui e anfratti dove nascondere le sostanze di stupefacenti.
L'arresto di Faysal è infatti arrivato il giorno successivo in via del Poggio, dove la polizia ha sorpreso l'uomo mentre nascondeva 20 involucri da un grammo l'uno di eroina e 15 di cocaina. L'uomo aveva indosso 15 mila euro in contanti.
Nei giorni successivi la polizia, cercando di arrivare a Tarek, ha arrestato due pusher italiani in piazza Grimana con undici dosi di eroina e cocaina il 21 marzo, un magrebino in via Pozzo Campana il 22 marzo con tre dosi di eroina, un altro il 23 marzo tra via Scoscesa e via della Volpe con quattro dosi e l'ultimo, ieri.
Nella stessa giornata di ieri i poliziotti sono riusciti ad arrivare anche al vertice della piccola organizzazione, Tarek, individuato in una casa in via della Sposa. Qui, gli agenti della mobile sono stati costretti anche ad un inseguimento dell'uomo, probabilmente avvisato del loro arrivo, tra i tetti tra i vicoli di via del Piscinello, che conducono a via Antinori. Un balzo di troppo è però costato al tunisino una rovinosa caduta, l'arresto e il trasferimento in ospedale. Vicino a lui, i poliziotti hanno rinvenuto anche un marsupio con dentro 15 mila euro in contanti.
I CITTADINI COMPLICI – L'operazione in questione, tutta dedicata allo spaccio per le vie del centro storico, ha mostrato una faccia del tutto particolare di questo fenomeno, ormai divenuto una vera e propria piaga per tantissimi abitanti di Perugia. Secondo gli inquirenti, la rete dei pusher che faceva capo a Tarek aveva la sua sede in tantissimi appartamenti del centro, affittati a gruppi di pusher dagli stessi cittadini che hanno patito l'allontanamento degli studenti e il crollo del mercato degli affitti.
In alcuni casi, ipotizza la polizia, questo genere di rapporto è addirittura degenerato con dei cittadini “complici” dei mercanti di droga. In alcune vie del centro, infatti, non sarebbe escluso che a fianco dei residenti che giustamente protestano invocando maggiore sicurezza, ne vivano altri che convivono, dietro pagamento, con i gruppi organizzati di spacciatori, e in alcuni casi sarebbero addirittura arrivati a proteggerli dall'intervento della polizia.
Da questa considerazione, gli uomini della mobile hanno rivolto un invito ai cittadini a segnalare immediatamente l'inizio dell'attività di spaccio nelle singole vie del centro, per poter intervenire prima di un radicamento.