Anche Rifondazione comunista dell’Umbria e di San Giustino ritengono che il grido d’allarme lanciato recentemente dai sindacati sulla situazione dell’azienda Nardi “vada preso sul serio”.
“A quanto dicono i sindacati – dice il Segretario regionale di Rifondazione comunista dell’Umbria Enrico Flamini – si prospettano gli ennesimi tagli occupazionali. E sempre i sindacati, sebbene gli stessi al momento non riferiscano numeri, sostengono che il ridimensionamento occupazionale rischia di essere molto pesante“.
Non possono più essere lavoratori, famiglie e territorio a pagare per questa situazione. Una delle aziende storicamente più importanti del settore, patrimonio straordinario per il nostro territorio e per il paese, si ritrova per l’ennesima volta in crisi. Fanno bene i sindacati ad appellarsi alle istituzioni, ma, ad onor del vero, le controparti non sono certo le amministrazioni comunali, le quali, negli ultimi anni, tra varianti ed interventi diretti hanno fatto tanto e sicuramente quello che potevano.
“La Regione Umbria? – conclude Flamini – Non pervenuta. Siamo certi che i sindacati tireranno in ballo anche l’assessore Paparelli, chiedendogli un suo diretto interessamento. Del resto a poco valgono le lacrime di coccodrillo di parlamentari come Verini, capaci negli anni solo di votare a favore di governi che non hanno mai proposto uno straccio di politica industriale. Come non mai occorre opporsi con forza ad ogni ipotesi di ulteriore taglio ai posti di lavoro. Noi siamo con i lavoratori e sosterremo qualsiasi iniziativa di lotta vorranno intraprendere per salvare e rilanciare la Nardi”.