Crisi a Spoleto, il Sindaco tira dritto | Dall'ospedale "aiutateci" - Tuttoggi.info

Crisi a Spoleto, il Sindaco tira dritto | Dall’ospedale “aiutateci”

Carlo Ceraso

Crisi a Spoleto, il Sindaco tira dritto | Dall’ospedale “aiutateci”

Ven, 12/02/2021 - 21:24

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Per il momento fa finta di niente e tira dritto per la propria strada il Sindaco Umberto De Augustinis sulla cui poltrona pende la mozione di sfiducia firmata da 15 consiglieri che ora attende di essere calendarizzata dall’ufficio di presidenza, ovvero dal presidente Sandro Cretoni e dai due vice Stefano Proietti e Marco Trippetti (quest’ultimi due firmatari della mozione).

Fonti non ufficiose ipotizzano una data tra il 2 e il 4 marzo, sufficiente per evitare le elezioni previste dalla legge ordinaria per la prossima primavera.

Il discorso del sindaco

Nel Consiglio di ieri, terminato in prima serata, il sindaco ha aperto le comunicazioni e, a parte un passaggio sul covid dove ha annunciato il preoccupante dato di “40-42 contagi al giorno che sono un po’ tanti rispetto alle settimane precedenti”, ha tenuto un discorso di ampio respiro circa il futuro della città e come questo sia legato a temi internazionali come il documento della conferenza Onu di Qito, nonché di rinsaldare i rapporti di Spoleto con l’Europa.

De Augustinis ha dapprima citato una frase di Winston Churchill (ogni crisi non deve essere sprecata) e poi, affrontando il tema dell’ospedale, che la difesa del nosocomio avverrà “costi quel che costi”, richiamando la celebre frase che Mario Draghi disse nel 2012 quando, da Governatore della Bce, sigillò la difesa dell’euro dai mercati.

Nessun riferimento alla sfiducia, anzi quasi una sorta di rilancio a chi lo accusa di non aver saputo costruire buone relazioni neanche coi territori più vicini (da Foligno alla Regione) pur essendo dello stesso colore politico.


Sfiducia al sindaco, è ufficiale

Ex leghisti nel Gruppo misto


Dall’Ospedale il grido “aiutateci”

Chi ha invece affrontato dati alla mano e con cognizione di causa la situazione dell’ospedale è stato il consigliere dem Marco Trippetti, anestesista rianimatore del San Matteo, che ha invocato “aiuto” a tutta l’aula per la grave situazione venutasi a creare tra il personale, sempre più in carenza di organico.

Un grido di denuncia che abbiamo trattato a parte (LEGGI QUI) e che ha visto Trippetti denunciare come in Umbria non vi sia un “coordinamento a livello regionale per quanto riguarda il personale…questo fatto di ‘rubarsi’ i professionisti tra Ospedali e Usl è una sorta di cannibalismo, l’uno con l’altro, senza che i vertici tecnici e politici regionali ne sappiano qualcosa. Non è possibile non avere una regia regionale su questa tematica. Non vogliamo rubare personale a nessuno ma Spoleto, dove l’indice di mortalità da covid19 è largamente sotto la media nazionale e degli altri ospedali umbri, deve avere il personale sanitario che merita”.

Le comunicazioni dei consiglieri

Ad aprire le comunicazioni, come anticipato da Tuttoggi, è stato David Militoni che ha annunciato il passaggio dei leghisti espulsi dal partito (con lui Sandro Cretoni, Giampaolo Fagotto Fiorentini e Debora Pompili) al Gruppo misto dove ricoprirà la carica di capogruppo (vice Fagotto). Gruppo in cui rimarranno in attesa che venga deciso il ricorso per essere riammessi nel partito di Salvini.

Militoni non ha mancato di criticare la decisione del segretario regionale Virginio Caparvi, che a suo dire avrebbe violato anche la privacy nell’annunciare l’espulsione dei 6 dal partito, e come la Lega Umbria faccia due pesi e due misure, atteso che nessuna posizione è stata assunta nei confronti dei leghisti che con il pd hanno firmato giovedì la sfiducia.

A smentirlo è stato l’intervento di Cesare Loretoni (da ieri neocapogruppo della Lega, vice Riccardo Fedeli) che ha sottolineato come la mozione di sfiducia sia cosa diversa dal comportamento tenuto dagli ex colleghi nei confronti del partito.

E’ stata poi la volta di Gianmarco Profili (Alleanza civica) che ha chiesto un rapido intervento lungo il Giro dei condotti dove nelle ultime ore una esperta runner ha avuto un grave incidente, mentre Paola Vittoria Santirosi (Fd’I) ha ancora una volta sollecitato la Giunta ad effettuare lavori urgenti di ripristino del manto stradale di via dei Filosofi, teatro negli ultimi giorni di “incidenti automobilistici che potevano avere ben più gravi conseguenze”.

Crisi, col Sindaco resta solo Laboratorio

Dunque in Consiglio comunale, a sorreggere il sindaco e la giunta, resta una sola lista che si era presentata alle elezioni, quella di Laboratorio per Spoleto, considerando che Forza Italia è letteralmente spaccata a metà con Ugolini rimasto fedelissimo di De Augustinis e la Morelli firmataria della mozione di sfiducia. Analoga situazione a quella di Spoleto popolare dove Maria Elena Bececco ha perso la fiducia del proprio movimento (Spoleto popolare), della collega Ilaria Frascarelli e degli alleati di Alleanza civica. Non è chiaro se a questo punto la Bececco si dimetterà da capogruppo ed entrerà a far parte del Gruppo misto.

La decisione poi dei quattro ex leghisti “pesa” anche sui due assessori espulsi dal Partito di Salvini, Flavoni e Zengoni firmatari della lettera con cui dichiarano di non riconoscersi più nella Lega: la Giunta a questo punto, almeno formalmente, è composta da due soli “politici” (la vice sindaco Montioni di Laboratorio come il sindaco De Augustinis, e l’assessora Mazzoli in quota F.I.) e 5 “tecnici” (Loretoni, Urbani, Zucchelli, Flavoni e Zengoni).

In questa crisi si riaffaccia ancora una volta l’ex sindaco del Pci, Ds e Pd Massimo Brunini, che ha già tentato nei giorni scorsi di fare da pontiere per salvare l’amministrazione comunale: in un post su Facebook, Brunini ha scritto che ci “sono 7 consiglieri” pronti ad appoggiare la governance. Difficile capire su cosa basi l’affermazione, visto che i 15, almeno ad oggi, giurano e spergiurano che andranno fino in fondo.

Crisi, opposizione governa aula e boccia III Commissione

L’apertura ufficiale dei lavori ha quindi confermato come l’assise sia nelle piene mani dell’opposizione e come la cosiddetta maggioranza non è più nelle condizioni neanche di tentare colpi di coda. La discussione infatti delle prime due pratiche all’ordine del giorno (“Richiesta di alcuni cittadini della classificazione a strada comunale dell’attuale strada di accesso a Perchia” e la “Richiesta di alcuni cittadini della classificazione a strada comunale dell’attuale strada di accesso ad Agliano”) ha visto la cosiddetta minoranza respingere al mittente – la III Commissione di Fagotto Fiorentini – i due atti.

Durissimo l’attacco del capogruppo Pd Stefano Lisci: “il Consiglio aveva deliberato di rimandare indietro le due pratiche al fine di fare una ricognizione generale di tutte le richieste, di informare i cittadini di queste possibilità, così da poter discutere e deliberare tutte insieme le richieste. Non c’è solo Perchia e Agliano ma anche Patrico, Valle San Martino ed altre…invece si fa finta di niente e si riporta in aula gli stessi provvedimenti. Non si prende in giro così l’assemblea”. Un discorso che ha trovato concorde pressoché tutti tanto che alla fine il rinvio in Commissione è stato approvato con 19 voti favorevoli e 4 astenuti.

E’ stata invece ritirata dai proponenti, in quanto superata, la mozione sulla “trasformazione del Chico Mendes da bocciofila a società di boxe” (l’impianto è stato affidato a seguito di bando al Moto club) anche se Lisci e Profili hanno sferzato il consigliere delegato allo sport Massimiliano Montesi ad attivarsi per tutelare la società del maestro Gianni Burli che tanto lustro ha dato nei decenni alla città.

Rinviata alla IV Commissione della presidente Marina Morelli la mozione di Fd’I su “misure urgenti di contrasto all’epidemia covid-19”, documento che era stato presentato lo scorso 21 dicembre ma che, con la situazione che cambia quasi giornalmente, è stato ritenuto non più attuale.

Come alla conferenza capigruppo andrà la mozione di Militoni e Fagotto circa lo “smaltimento di rifiuti tramite inceneritore ex stabilimento Cementir” dal momento che il Consiglio ha chiesto che venga fornito un quadro preciso e puntuale su questa delicata tematica.

Il Piano marketing e la politica dalla memoria corta

Ultimo punto in discussione la interpellanza presentata dalla dem Camilla Laureti sulla necessità di dotare la città di un “Piano marketing strategico per lo sviluppo del turismo e dell’economia”. Atto al quale l’assessore Ada Urbani ha replicato in modo efficace assicurando che sarà previsto nel prossimo Dup (Documento di programmazione), “ovviamente se ci saremo ancora” ha aggiunto l’assessora con fare simpatico e più realistico di un re. “La grave situazione industriale, economico e finanziaria ci impone di puntare ancora più sul turismo. Lo scorso anno, nonostante siano stati persi tre mesi per il lockdown, abbiamo registrato 170mila euro di entrate dalla tassa di soggiorno a dimostrazione che Spoleto è un ottimo attrattore e su questo dobbiamo spingere. Abbiamo messo in rete e coordinato i nostri musei, realizzato filmati e app, siamo capofila di tanti progetti come quello sul vino e sulla fascia olivata, un altro e in cantiere per la filiera corta.

C’è poi il progetto di ‘Spoleto città parco’, quello di promozione della mobilità dolce, stiamo pensando ad una card di Spoleto trekking e Spoleto bike e abbiamo avviato convenzioni triennali con Trenitalia e Aeroporti di Roma in modo che gli eventi vengono proiettati fuori regione. Con la Bonifica Umbra abbiamo ottenuto 800mila euro per sistemare e aggiornare la ciclovia Spoleto-Assisi che sarà utilizzabile anche dagli sportivi della handbike. Certo siamo carenti nella comunicazione perché abbiamo un solo addetto stampa” ha concluso la Urbani.

Fin qui la cronaca dell’intervento. Resta da capire come mai la presentazione di una interpellanza, considerato che proprio alla Laureti, nel 2017 assessore alla cultura, fu consegnato un piano di marketing turistico (incluso marchio e claim) da un gruppo di dirigenti e funzionari statali che sul tema del rilancio turistico di Spoleto avevano svolto la tesi per il Master di II livello di Comunicazione istituzionale dell’Università Tor Vergata.

Uno studio che, oltre ad aver avuto il plauso della facoltà universitaria, aveva trovato il benestare del compianto sindaco Fabrizio Cardarelli e dell’ex presidente del consiglio Giampiero Panfili che avevano indirizzato il gruppo proprio all’assessore. Ma nessuna risposta è mai arrivata, nonostante che lo studio sarebbe stato ceduto a titolo gratuito alla Città. Chissà che nei cassetti del Comune ci siano anche altri Piani di marketing. All’insaputa, è pacifico, dell’assessore Urbani.

© Riproduzione riservata

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