La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha firmato l’ordinanza che prevede ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
L’atto si è reso necessario alla luce del fatto che i dati contenuti nell’ultimo rapporto di monitoraggio dell’emergenza epidemiologia, confermano la ripresa della circolazione virale, conseguente all’allentamento delle misure di restrizione della mobilità e all’incremento di rientri di umbri dall’estero.
I rientri dall’estero
In particolare, anche dopo soggiorni/vacanze, o vacanze studio, dalla Spagna, Malta e Grecia, paesi questi dove è stata registrata una più alta circolazione virale, è stato riscontrato l’abbassamento dell’età media dei nuovi casi.
Considerato che la tempestiva azione di contact tracing messa in atto dai Dipartimenti di Prevenzione, insieme ai presidi e alle misure di screening, continuano a garantire una diagnosi dell’infezione in fase precoce ed evitare – al momento – un nuovo sovraccarico sui servizi sanitari di assistenza, con decorrenza dall’entrata in vigore dell’ordinanza è fatto obbligo dalle ore 18.00 alle ore 06.00 sull’intero territorio della Regione Umbria di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico, nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie ed altri luoghi ed aree comunque denominate) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale.
Locali da ballo chiusi
Inoltre, sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico comunque denominati.
Divieti e limitazioni
Fermi restando i divieti e le limitazioni di ingresso in Italia stabiliti dal dpcm del 7 agosto 2020 e dall’ordinanza emanata dal ministro della Salute il 12 agosto, tutti i cittadini umbri e i domiciliati in Umbria, che abbiano soggiornato o transitato nei quattordici giorni antecedenti, anche per vacanza o vacanza – studio, in Spagna, Malta, Croazia e Grecia e che rientrino in Umbria presso la propria abitazione o dimora, con mezzi di trasporto pubblici o privati, hanno l’obbligo di segnalare il loro arrivo e rendere le informazioni richieste, con le modalità riportate sul sito istituzionale della Regione Umbria al canale Emergenza COVID 19; di comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta, o all’operatore di sanità pubblica del servizio di sanità pubblica territorialmente competente provvedendo ad inviare agli indirizzi prevenzione@uslumbria1.it o prevenzione@uslumbria2.it una mail contenente le seguenti informazioni:
- Paese fra quelli indicati nei quali la persona ha soggiornato o transitato nei quattordici giorni anteriori all’ingresso in Italia;
- indirizzo completo dell’abitazione o della dimora dove sarà svolto il periodo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario;
- mezzo di trasporto privato che verrà utilizzato per raggiungere il luogo in cui verrà svolto l’isolamento, ovvero, esclusivamente in caso di ingresso in Italia mediante trasporto aereo di linea, ulteriore mezzo aereo di linea di cui si prevede l’utilizzo per raggiungere la località di destinazione finale e il codice identificativo del titolo di viaggio.
E’ richiesto inoltre, il recapito telefonico, anche mobile, presso cui ricevere le comunicazioni durante l’intero periodo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario e di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, fino al momento dell’esecuzione di un tampone con esito negativo.
E’ previsto divieto di spostamenti e viaggi e i cittadini rientrati in Umbria dai 4 paesi oggetto dell’ordinanza dovranno rimanere raggiungibili per ogni attività di sorveglianza.
La mancata osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinanza ordinanza, salvo che il fatto costituisca reato, è punita con le sanzioni la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a 3 mila euro.
L’ordinanza è pubblicata nel sito istituzionale della Regione Umbria e nel Bollettino Ufficiale della Regione.