La base dello spaccio, il plauso del sindaco Romizi alla Finanza, il ruolo del "capo" di Umbertide e dello spoletino arrestati insieme ad altri 8
Da Ponte San Giovanni per rifornire di droga Perugia e il suo hinterland, ma anche le piazze di Città di Castello, Umbertide, Foligno e Spoleto.
L’operazione scattata all’alba di martedì dalla guardia di finanza, guidata dalla Procura di Perugia, ha assestato un duro colpo a una associazione a delinquere – questa l’accusa dopo una lunga indagine fatta anche di appostamenti e intercettazioni – finalizzata al traffico di droga, che aveva la sua base nella sede di un’associazione a Ponte San Giovanni e il suo capo in un marocchino residente a Umbertide.
Tredici misure cautelari (tra cui 10 arresti) a carico di cinque cittadini di nazionalità tunisina, altrettanti di nazionalità marocchina, un albanese, un nigeriano e un italiano residente a Spoleto, che avrebbe provveduto a rifornire di droga la città del Festival.
Il circolo privato, costituito in associazione culturale, secondo quanto accertato dagli inquirenti fungeva da base logistica e operativa. Una copertura saltata, forse per i movimenti sospetti segnalati anche da alcuni residenti e operatori economici del posto.
Romizi e Merli: ottimo risultato per Ponte San Giovanni
“Un ottimo risultato della Guardia di Finanza – è il commento del sindaco di Perugia Romizi e dell’assessore alla Sicurezza Merli – che garantirà una nuova e sana vivibilità e ridurrà il senso di insicurezza nel quartiere di Ponte San Giovanni, dove anche l’Amministrazione, procederà con importanti interventi di riqualificazione del quartiere finanziati dal progetto Pinqua”.