Il Comitato tecnico scientifico aveva avvertito: ok alla riapertura, ma solo finché i contagi restano sotto 250 casi ogni 100 mila abitanti
Quando ancora non è terminata la prima settimana di lezioni in presenza per metà degli oltre 38 mila studenti umbri delle superiori, si ipotizzano possibili nuovi stop per le scuole umbre a causa dell’andamento dei contagi da Coronavirus.
E questo non soltanto per possibili futuri passaggi dell’Umbria in zona rossa, cosa che farebbe scattare in automatico la didattica a distanza per le superiori e per i ragazzi più grandi delle medie.
Tra zona arancione e rischio rosso
Un’ipotesi, quella del passaggio dell’Umbria in zona rossa, che per ora sembra scongiurata nei decreti che saranno emessi domani (venerdì) dal ministro Speranza sulla base del monitoraggio della Cabina di regia nazionale. E questo perché l’Istituto superiore di sanità valuta i dati dei precedenti 14 giorni. Con l’Umbria che per quel periodo ha un indice Rt di 0.96.
Tuttavia i numerosi contagi degli ultimi giorni (con l’indice Rt calcolato dal Nucleo epidemiologico locale a 1,14) e l’incremento dei ricoveri (anche in terapia intensiva) fanno ipotizzare una possibile penalizzazione.
Covid, la Regione: stretta su alcuni comuni
per evitare la zona rossa per tutta l’Umbria
Tanto che la Regione annuncia che decreterà provvedimenti restrittivi mirati in quei comuni che mostrano un indice di contagio particolarmente elevato (soprattutto nel Perugino e nel Trasimeno) per evitare di far subire la zona rossa a tutti gli umbri.
Ordinanze dei sindaci per scuole e asili
Provvedimenti locali, decisi in accordo con le Asl di riferimento ed i Comuni, che potrebbero riguardare anche le scuole. Del resto, già diversi sindaci hanno già emesso ordinanze per la chiusura di scuole e asili dove si sono verificati focolai di contagio.
I contagi tra i bambini e ragazzi
Nell’ultima settimana, come mostrano le curve dei positivi al Covid per fascia di età, si è assistito ad un notevole incremento dei casi riscontrati tra bambini delle elementari (6-10 anni) e delle medie (11-13 anni).
Coronavirus, così i contagi
nelle scuole dell’Umbria
Il Cts: scuola sì, ma…
Il direttore Claudio Dario ha spiegato che il Cts locale aveva dato alla Regione parere favorevole alla ripresa delle lezioni in presenza per le scuole superiori (da lunedì 18 gennaio al 50%). Ma nella valutazione si chiedeva anche di ritornare alla didattica a distanza con un indice di 250 casi ogni 100 mila abitanti, “senza attendere i dati dell’Iss”. Cioè, scuole chiuse anche senza entrare in zona rossa.
Ecco perché è possibile che si arrivi a breve a un nuovo stop.
Coletto: “Avrei riaperto le scuole con una curva più bassa”
L’assessore Luca Coletto ha ribadito la sua preoccupazione sulle scuole. Non per i rischi di contagio all’interno dei plessi, ma per gli assembramenti, la socialità, i mezzi di trasporto. “Non lo dico io perché sono contro la scuola – ha detto ancora – ma perché lo dice il mondo”. Lamentando il fatto che le Regioni siano state lasciate sole ad affrontare problemi come quello dei trasporti. “Ci vorrebbero gli steward…” ha detto a proposito dei controlli.
“Io avrei riaperto le scuole – ha poi ribadito – con una curva dei contagi più bassa”. Troppo rapido, insomma, il ritorno a scuola per tanti studenti quando ancora in Umbria si vedono “gli effetti dei comportamenti delle feste”.
Il “Piano scuole Fase 3”
La Giunta regionale intanto, ha approvato mercoledì il “Piano scuole Fase 3”, che prevede il tracciamento rapido in caso del rilevamento di un positivo e protocolli differenti per gli asili e le scuole. Ciò al fine di contenere i contagi e di limitare il ricorso alle quarantene.
Piano che dovrebbe entrare a regime già nei prossimi giorni Sempre che nel frattempo non arrivino provvedimenti per nuovi stop alla scuola.