La Guardia di Finanza di Perugia ha intensificato le verifiche su strutture ricettive e locazioni turistiche, anche a seguito delle numerose segnalazioni provenienti dalle principali associazioni di categoria, tra cui Federalberghi e Assoturismo, che da tempo denunciano la proliferazione di attività non in regola, capaci di alterare il mercato e danneggiare gli operatori che rispettano le normative.
Le Fiamme Gialle perugine hanno effettuato verifiche su attività situate nei Comuni di Assisi, Foligno, Spoleto, Todi, Gubbio, Campello sul Clitunno e Umbertide. Dei 29 esercizi ispezionati, ben 24 (l’83%) sono risultati non in regola: in diversi casi, è emersa la mancata comunicazione dell’avvio dell’attività agli uffici comunali, l’assenza della dichiarazione di locazione degli alloggi e l’omessa esposizione del Codice Identificativo Nazionale (C.I.N.), strumento per garantire trasparenza e tracciabilità dell’offerta ricettiva.
Sono stati, inoltre, segnalati al competente Ufficio dell’Agenzia delle Entrate ricavi non dichiarati per oltre 880.000 euro e segnalati alla competente Autorità Giudiziaria 11 responsabili di altrettante strutture, responsabili di non aver comunicato le generalità degli ospiti, in violazione delle norme sulla sicurezza pubblica.
Più in particolare, durante le attività ispettive, sono stati individuati tre soggetti (2 nel Comune di Gubbio e 1 in quello di Umbertide) che avevano concesso in locazione i propri immobili a fini turistici senza alcun tipo di contratto regolare e, soprattutto, senza adempiere agli obblighi fiscali, omettendo di dichiarare ricavi complessivi per oltre 90.000 euro.
A Todi è stata individuata una persona fisica residente all’estero, proprietaria di un immobile, utilizzato per svolgere l’attività di ricezione extra alberghiera, in forma non imprenditoriale. Gli accertamenti effettuati hanno permesso di riscontrare l’omessa dichiarazione dei redditi percepiti per circa 180.000 euro.
Anche a Campello sul Clitunno è stato scoperto un immobile anche in questo caso utilizzato per svolgere, in forma non imprenditoriale, attività di ricezione extra alberghiera: i correlati accertamenti effettuati hanno permesso di riscontrare l’omessa dichiarazione dei redditi per un importo complessivo pari a circa 195.000.
Nel corso delle attività di controllo, sono stati inoltre individuati tre datori di lavoro che impiegavano 6 lavoratori in nero. Le sanzioni previste per ogni lavoratore irregolare vanno da un minimo di 1.950 a un massimo di 11.700 euro, per un importo complessivo massimo per oltre 70 mila euro.