“Ciò che a noi, rappresentanti delle Regioni di tutta Europa, interessa maggiormente non è la difesa delle nostre prerogative, bensì fare in modo che gli investimenti pubblici siano più efficaci, affinché siano realmente impiegati a combattere le sfide che i nostri territori devono affrontare”. È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel suo intervento alla riunione del Consiglio dei Ministri d’Europa che si occupano della politica di coesione – riunitosi a Vilnius (Lituania)- cui ha partecipato in qualità di rappresentante del Comitato delle Regioni d’Europa.
“Quanto più le politiche di coesione saranno efficaci – ha aggiunto Marini – tanto più esse contribuiranno a ripristinare la fiducia dei cittadini nei progetti europei” e, citando l’ex presidente della Commissione Europea, Jacques Delors, “l’Europa è come la bicicletta: se non avanza, cade”, la presidente Marini ha sottolineato come “la coesione è l’Europa”.
Al centro dei lavori del Consiglio europeo dei ministri, c’è il pacchetto di regolamenti che disciplineranno la Politica di coesione “Fondi strutturali europei” per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020 – approvato una settimana fa dal Parlamento europeo – , frutto di più di un anno di lunghi e complessi negoziati tra lo stesso Parlamento, Consiglio, Commissione e Comitato delle Regioni, per il quale la presidente Marini era stata relatrice del parere approvato dal Comitato delle regioni d’Europa.
Creazione di una nuova categoria di Regioni in transizione: introduzione del principio della “governance” multilivello e di partenariato; definizione di un quadro strategico comune per i cinque fondi europei di coesione e di investimento (che faciliterà così un approccio più integrato dei fondi): questi, a giudizio della presidente Marini, i principali elementi positivi contenuti nel “pacchetto” dei nuovi regolamenti comunitari.
Secondo le Regioni europee, inoltre, è positivo il mantenimento del Fondo Sociale Europeo (FSE) nella politica di coesione, nonostante il fatto che questo sia ancora gestito a livello nazionale in numerosi Stati membri. La presidente Marini ha quindi sottolineato come sia stato importante che il negoziato di questi mesi si sia concluso con il riconoscimento dell’attuale situazione di persistente crisi economica e di conseguenza ciò abbia determinato “l’attribuzione di considerevoli risorse del Fondo sociale europeo all’obiettivo di inclusione sociale e lotta alla povertà”.
Per il Comitato delle Regioni, e dunque per le istituzioni regionali e locali europee, ha proseguito la presidente Marini, “resta il rammarico per la riduzione del budget complessivo destinato alla politica di coesione per il periodo 2014-2020, soprattutto in considerazione del fatto che gli investimenti pubblici, soprattutto per le Regioni, sono attuati in tutti gli Stati membri grazie ai fondi strutturali e di coesione (e in Italia soprattutto si tratta delle uniche risorse a disposizione delle autorità locali per politiche di sviluppo e crescita economica) e che questi investimenti sono fondamentali per la ripresa economica”.
Infine, la presidente Marini ha ribadito al Consiglio dei Ministri europeo il “disappunto“ per l’introduzione della “condizionalità macroeconomica”, in forza della quale nel caso in cui uno Stato membro fosse inadempiente nelle sue politiche di bilancio, verrebbero bloccati i fondi strutturali per lo stesso Stato: “una clausola così rigida – ha concluso la presidente Marini – rischia di penalizzare innanzitutto imprese, pubbliche amministrazioni locali e gli stessi cittadini, essendo questi soggetti i principali beneficiari di tali finanziamenti, oltretutto già duramente colpiti dalla crisi economica”.
Consiglio ministri europei, Presidente Marini “regioni chiedono politiche di coesione efficaci”
Mar, 26/11/2013 - 14:21