La miccia è scoccata quando il consigliere Fiorini ha chiesto che la seduta fosse prolungata oltre le 19.30 per esaurire i punti all'ordine del giorno
Il consiglio comunale di Terni, alle 18.25 di oggi 29 settembre, è stato sospeso dal presidente Francesco Maria Ferranti (con richiamo formale ai consiglieri Gentiletti e Fiorini messo a verbale) per un acceso diverbio tra i consiglieri Patrizia Braghiroli (FdI), Alessandro Gentiletti (SC) ed Emanuele Fiorini del misto.
Fiorini furioso
La miccia è scoccata quando il consigliere Fiorini ha chiesto che la seduta fosse prolungata oltre le 19.30 per esaurire i punti all’ordine del giorno, visto che fino al quel momento, come sostenuto da Fiorini, si sono votate solo delibere di giunta su variazioni di bilancio. Fiorini ha ricordato come il consiglio in remoto (quello di Terni è ancora a distanza) “ha fatto comodo alla maggioranza per approvare le ratifiche delle delibere di giunta”.
Braghiroli “I consiglieri hanno diritto a una vita”
Il consigliere di Fratelli d’Italia, Patrizia Braghiroli (ex M5S), è intervenuta sostenendo che il consigliere Fiorini chiede sempre di prolungare le sedute, quando invece gli orari delle sedute vengono definiti in sede di capigruppo (dove vengono decisi gli orari di inizio e fine assemblea) e che i consiglieri hanno il diritto a una vita oltre alla partecipazione all’assemblea cittadini.
Scoppia il caos
A questa considerazioni i consiglieri Fiorini e Gentiletti sono insorti contro la Braghiroli, sovrapponendo i propri interventi a quello dell’esponente di FdI senza avere facoltà di parola concessa dal presidente Ferranti; tra urla e strepiti, lo stesso Ferranti ha deciso di sospendere il consiglio per tre minuti con richiamo formale a Gentiletti e Fiorini. Quest’ultimo ha poi ottenuto la parola per rispondere a ‘fatto personale’, attaccando ancora la Braghiroli: “Questa è una considerazione vergognosa, visto che i consigli comunali costano 5mila euro a seduta ai cittadini ed io sono due mesi che non partecipo alle assemblee in remoto per rinunciare al gettone. Prima di parlare si informi”.
Richiesta respinta
Per la cronaca la richiesta del consigliere Fiorini è stata respinta con 9 voti favorevoli, 18 contrari e 9 astenuti con buona pace dei consiglieri Gentiletti e Fiorini e il sospiro di sollievo degli altri contrari e astenuti che andranno puntuali a cena.