Briziarelli ha presentato all'Assemblea il lavoro con le indicazioni sulle criticità e su come superarle puntando sul Pnrr
Un progetto di rilancio della competitività territoriale per far uscire l’Umbria dalla tempesta perfetta. Che si è abbattuta sull’Europa e l’Italia, ma di cui regioni come l’Umbria rischiano di pagare il prezzo maggiore. Da Assisi, dove ha tenuto la sua Assemblea, Confindustria Umbria presenta lo studio strategico “Umbria 2032”, promosso in collaborazione con The European House – Ambrosetti, per analizzare le specifiche criticità del territorio in questa complessa fase e le azioni per contrastarle.
Criticità che pongono l’Umbria a rischio di fronte a quella che è stata definita una “tempesta perfetta”, determinata dalla pandemia, dal conflitto russo-ucraino, dalla crisi inflattiva trascinata all’incremento dei costi dell’energia e dall’interruzione delle catene di approvvigionamento.
In questo scenario, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) può rappresentare un’opportunità storica di trasformazione del Paese, con un ruolo centrale per i territori.
Le criticità dell’Umbria
L’Umbria, è stato evidenziato dallo studio, presenta tuttavia dei campanelli di allarme, legati soprattutto alla sostenibilità del proprio percorso di crescita futura. Nell’ultimo decennio l’Umbria è cresciuta meno della media nazionale e nel confronto con le altre regioni del Centro, con il Pil che è sotto di oltre 5 punti percentuali rispetto a quanto si registra in Italia. Il Pil pro capite, poi, sconta ben 11,6 punti percentuali rispetto alla media nazionale.
Anche sugli investimenti, il gap dell’Umbria rispetto alla media nazionale, dal 2010, ha continuato ad ampliarsi, arrivando a circa 20 punti.
L’azione di Confindustria
Alla luce di questa scenario, Confindustria Umbria ha avviato l’iniziativa “Umbria 2032”, in collaborazione appunto con The European House – Ambrosetti, con l’obiettivo di contribuire al rilancio del territorio, partendo dall’analisi del posizionamento strategico della regione e dall’identificazione di un modello economico di sviluppo capace di valorizzare e sfruttare le opportunità del Pnrr.
La relazione del presidente Briziarelli
Nella sua relazione il presidente di Confindustria Umbria, Vincenzo Briziarelli, ha ricordato le criticità incontrate dalle imprese della regione, a cominciare dall’impatto dei costi energetici.
Ha puntato l’indice contro la “cultura del no”, la “cultura dei Comitati”, alla quale Confindustria contrappone “tanti sì”, da quello ai nuovi rigassificatori, fino al nucleare di quarta generazione.
In questo contesto, ha ricordato Briziarelli, lo spazio per un’azione regionale è molto limitato. Eppure, ha detto, va coperto. Ricordando come proprio dall’Umbria, attraverso l’istanza presentata dalle forze sociali e portata dalla governatrice Tesei alla Conferenza delle Regioni, sia stato proposto al Governo un pacchetto di misure condivise dai governatori. Anche se la soluzione dell’emergenza, ha ricordato Briziarelli, passa “dalla fine del conflitto causato dall’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia”.
La situazione economica in Umbria
Briziarelli si è poi soffermato sulla situazione economica dell’Umbria, che nei primi sei mesi del 2022 ha avuto un andamento positivo. La crescita è stata alimentata dalla domanda interna, dagli investimenti e dalle vendite all’estero. Le esportazioni sono aumentate del 35% rispetto allo stesso periodo del 2021; molto più della media nazionale.
Gli investimenti – ha proseguito – hanno avuto un buon tono, spinto dal bonus edilizia, dalle immobilizzazioni in impianti per l’energia rinnovabile, e dal credito di imposta 4.0. Sono stati anche favoriti dal PNRR e dal Piano Nazionale Complementare.
Nel primo semestre 2022 sono state autorizzate 3,3 milioni di ore di Cassa Integrazione Guadagni, l’81% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Da settembre c’è stato però un radicale peggioramento della situazione, per il prolungarsi dello shock energetico che ha prosciugato le risorse aziendali.
Il fabbisogno di liquidità è aumentato e le condizioni di accesso al credito sono peggiorate rispetto ai mesi scorsi. “Poiché la domanda di prestiti aumenterà – ha detto Briziarelli – è necessario prorogare il quadro temporaneo degli aiuti di Stato anche per prolungare i benefici delle garanzie pubbliche. Vanno pure potenziati gli strumenti alternativi al credito bancario per sostenere la liquidità e gli investimenti”.
Le previsioni dei prossimi mesi sono di forte contrazione. “In mancanza di risposte strutturali al caro energia- è l’allarme lanciato dal presidente degli industriali umbri – molte imprese rischiano di passare un inverno drammatico”.
Nonostante le difficoltà, però, Confindustria invita a sfruttare le opportunità di crescita. “Abbiamo aziende e filiere con prestazioni eccellenti, in vari settori – ricorda Briziarelli – con importanti progetti di sviluppo. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza deve essere ancora attuato in larga misura, e molti interventi riguardano e potranno interessare l’Umbria. I progetti acquisiti contribuiscono a ridisegnare alcuni profili della regione, soprattutto infrastrutturali, ed a potenziare la sua attitudine scientifica, ad esempio con gli Ecosistemi per l’innovazione sui nano e bio materiali. Molto altro ancora potrà essere intercettato con un’azione congiunta”.
Briziarelli ha poi ricordato l’attuazione regionale dei nuovi fondi europei, “che potrà accelerare alcuni processi di trasformazione delle imprese e delle filiere”. Le potenzialità della trasformazione digitale sono appena all’inizio.
Così come stimoli all’economia locale potranno arrivare dall’economia circolare, con la valorizzazione del polo chimico di Terni, dalla rivoluzione della mobilità (purché sia “ben gestita”), dal turismo, dalle Università e dalle eccellenze nel campo formativo come l’ITS.
Briziarelli ha quindi invitato a proseguire sulla strada tracciata lo scorso anno dal Patto per l’Umbria. Attraverso il dialogo con le parti sociali, lo scioglimento del nodo dell’energia, il superamento degli ostacoli burocratici.
Quanto alle misure nazionali, Confindustria chiede che i bonus edilizi diventino strutturali, così come che debba essere sostenuti gli investimenti in ricerca e sviluppo.
Confindustria chiede poi un piano nazionale di orientamento dei giovani.
Quanto al mercato del lavoro, si chiede di riformare il reddito di cittadinanza – che in Umbria conta 35mila beneficiari – “all’interno di una revisione delle politiche attive del lavoro che devono aiutare le persone a trovare lavoro – ha detto Briziarelli – non a restare a casa”.
Lo studio
Lo studio, che guarda ai prossimi dieci anni, è stato illustrato da Lorenzo Tavazzi, partner di The European House Ambrosetti, e commentato da Innocenzo Cipolletta, economista e presidente AIFI, l’Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt. Un progetto strategico, realizzato con il contributo e il sostegno della Regione Umbria e delle Fondazioni di Perugia e Terni, con l’obiettivo di contribuire al rilancio del territorio attraverso l’analisi del posizionamento strategico della manifattura e dell’industria regionale e l’identificazione di un modello economico e di sviluppo capace di valorizzare e sfruttare le opportunità derivanti dal PNRR.
La tavola rotonda
Poi la tavola rotonda, dedicata al tema “Energie inSostenibili” e moderata da Maria Concetta Mattei, direttore della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo, cui sono intervenuti il presidente di Maire Tecnimont Fabrizio Di Amato e l’amministratore Delegato di Dallara Automobili Andrea Pontremoli. A chiudere i lavori la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e il presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi.
Tesei: Umbria meglio di altri, ma continuiamo a lavorare per le imprese
La governatrice Tesei ha evidenziato come l’Umbria abbia retto meglio di altre regioni alla pandemia e come i dati del 2021 e del 2022 siano molto positivi per l’economia regionale. Assicurando che la Regione continuerà a lavorare per supportare le imprese, anche con le misure a sostegno dell’efficientamento energetico.
Tesei ha poi detto che lo studio strategico elaborato da Confindustria può essere un ulteriore elemento di supporto per lavorare insieme per il bene della regione.
Le cariche Confindustria
L’Assemblea è stata preceduta da una parte privata, durante la quale gli associati sono stati chiamati ad eleggere otto dei componenti nell’ambito del Consiglio Generale, l’organo consultivo di Confindustria Umbria.
Sono stati eletti: Gianluigi Angelantoni (Angelantoni Industrie), Paolo Bazzica (Bazzica / Promass), Filippo Calabrese (Umbra Acque), Ilaria Caporali (Liomatic), Paola Colaiacovo (Colabeton), Giacomo Filippi Coccetta (Fabiana Filippi), Matteo Minelli (Ecosuntek / Eco Trade / Flea Società Agricola), Massimo Piacenti (All Food).
Durante l’Assemblea, Confindustria Umbria ha consegnato il “Premio fedeltà associativa” alle aziende iscritte da 50 e 75 anni. Sono state premiate sei aziende: Angelantoni Industrie, C.D.P. De Poi, Frantoio Oleario Bartolini Emilio, Ratini Giuseppe e Figli, I.M.E.C. e Telelettra.
La App di Confindustria Umbria
L’Assemblea annuale è stata anche l’occasione per lanciare la App di Confindustria Umbria, scaricabile da Apple Store e Google play, progettata e sviluppata per offrire nuovi servizi a tutti i suoi associati attraverso un’esperienza semplice e personalizzata. Uno strumento che l’Associazione, attenta ai temi dell’innovazione e alle nuove modalità di comunicazione, ha voluto mettere a disposizione delle aziende associate per potenziare il reperimento di informazioni e agevolare i contatti con la struttura, rendendoli più rapidi e a portata di mano. Un’Associazione che segue il percorso di digitalizzazione delle aziende, sempre più al passo con i tempi e le esigenze delle imprese.