15 euro per comprare ‘la morte’, un fiala di metadone diluita con acqua. Tanto è costata la vita di Flavio e Gianluca, i due adolescenti di 16 e 15 anni che hanno perso tragicamente la vita nel sonno, in seguito ad un malore.
Confermato l’arresto di Aldo Maria Romboli
Aldo Maria Romboli, il 41enne pusher arrestato dai Carabinieri con l’accusa di “morte conseguenza di altro delitto”, ha confessato in carcere, durante l’interrogatorio del Gip, di aver ceduto il metadone mischiato con acqua ai due ragazzi nella serata di martedì, in un parchetto del quartiere di San Giovanni dove risiedeva una delle due giovani vittime. Sempre nello stesso luogo i due avrebbero poi assunto la sostanza killer, prima di andare a giocare a calcetto con gli amici.
Il legale difensore di Romboli, l’avvocato Massimo Carignani, ha riferito che il suo assistito “si sente in colpa” ed è detto “distrutto” dall’accaduto, parole che non saranno certo di conforto per il dolore dei genitori delle giovani vittime e non servono a tamponare la ferita di una comunità intera.
Proseguono le indagini su eventuali “complici” di Romboli
Dalle indagini dirette dal pm Raffaele Pesiri, sotto la supervisione del procuratore capo Alberto Liguori, sarebbe anche emerso che Romboli avrebbe già fornito la stessa sostanza ai due ragazzi. Insieme ad altri dettagli anche questa circostanza è ancora al vaglio degli inquirenti che devono sciogliere gli ultimi dubbi sul contesto in cui si è consumata la tragedia e, soprattutto, se ci siano altre persone coinvolte in qualità di ‘complici’.
Autopsia, domani si affida l’incarico
Nella giornata di domani – 10 luglio – la Procura di Terni affiderà l’incarico formale per le perizie autoptiche sui corpi dei ragazzi (che verranno effettuate nella giornata di sabato a Perugia), dall’esito delle quali si avrà un quadro ancora più chiaro delle circostanze che hanno condotto Flavio e Gianluca alla morte.
Instagram, ‘musica’ e la dimestichezza dei giovani con le droghe
Nell’ambito della conferenza stampa di ieri mattina, dove sono stati spiegati i particolari del fatti, il Procurato Capo, Alberto Liguori, ha esternato una riflessione sul contesto sociale nel quale vivono alcuni ragazzi e sul ruolo delle istituzioni. “E’ anche colpa mia – ha sottolineato commosso Liguori – non abbiamo fatto abbastanza. Sono rimasto impressionato dal dato testimoniale dei giovani che ci hanno subito indirizzato verso la giusta pista da seguire, fornendoci particolari sulle reazioni di metadone e codeina, l’uno diventa bianco, l’altro diventa violaceo. Che i giovani abbiano nel loro patrimonio di sapere questi dati è allarmante. Non è difficile reperire questa informazioni sul web, o nei testi di qualche cantautore temi sui quali i ragazzi discettano”.
Purple Drunk, la droga di moda tra i giovani
Non è un mistero che alcuni autori di musica ‘trap’ facciano uso esplicito della “Purple Drunk” (Purple significa proprio viola, dal colore che assume la codeina una volta diluita, ndr), una delle nuove droghe che ha come base la codeina, e che ne esaltino gli effetti stupefacenti. Queste musiche sono spesso scelte come colonna sonora delle ‘stories’ di Instagram, uno dei social più utilizzati dagli adolescenti. I ragazzi deceduti facevano parte di un gruppo Instagram dove venivano postate ‘bravate’ e immortalate situazioni dai contorni non proprio edificanti, con alcol e droga protagonisti. È la moda del momento tra i giovanissimi; quella che una volta era la ‘compagnia’ oggi, spesso, diventa la ‘gang’ e c’è quasi una sfida, per avere il consenso e l’ammirazione dei coetanei, a compiere la trasgressione più rischiosa. Una tendenza amplificata dai social che, a volte, finiscono per sostituire il ‘sociale’ e la ‘società’ come punti di riferimento culturali.