Anziani, adulti, giovani, bambini, a San Terenziano per tre giorni migliaia di persone di diverse generazioni sono state conquistate dalle tante varietà di porchette italiane. Porchettiamo, il festival delle porchette d’Italia, si è confermato un appuntamento ormai irrinunciabile per gli amanti di questo straordinario cibo di strada, uno dei più gustosi e popolari.
Ed anche “cibo anticrisi”, visto soprattutto il costo ridotto di un panino con la porchetta, e cibo “contro la fine del mondo”. “- Maya + Maiale” recitava infatti lo slogan di quest’anno, e così è stato: un gioco di parole scaramantico che ha divertito tutti perché scelto con l’augurio che questo anno sia più positivo di quello che si dice in giro. E perché un panino con la porchetta, a quanto si è visto durante il fine settimana appena concluso, mette davvero di buon umore.
Un prodotto antico, la porchetta, che è riuscito ancora una volta a mobilitare tantissime persone provenienti anche da fuori regione, con molti camperisti che hanno sostato nell’area dedicata a loro e con le strutture ricettive della zona che hanno fatto registrare il tutto esaurito.
Quello di valorizzare e di far vivere il territorio è di fatto l’altro obiettivo raggiunto da Porchettiamo, oltre quello di far conoscere le diverse produzioni di porchetta, di evidenziarne differenze e caratteristiche attraverso una vero e proprio confronto tra le varie realtà regionali, di stimolare una riflessione sul valore storico e antropologico della produzione della porchetta e della lavorazione del maiale.
In questi giorni sono state quindi messe a confronto alcune tra le migliori porchette della tradizione italiana, quelle umbre, toscane, laziali e marchigiane: erano presenti le porchette di Grutti (Pg), di Ariccia (Rm), di Casalalta (Pg), di Offagna (An), di Pantalla di Todi (Pg), di Costano (Pg), di Montecastrilli (Tr), di Montespertoli (Fi).
A San Terenziano è stato anche presentato il panino con la porchetta di maiale brado, allevato all’aperto, e grande successo ha ottenuto anche il panino senza glutine con porchetta. Grazie all’Associazione Italiana Celiachia dell’Umbria, che pure quest’anno ha rinnovato la sua collaborazione con Porchettiamo per fare cultura sulla celiachia, si è potuto assaggiare anche il panino fresco senza glutine, realizzato artigianalmente da un produttore umbro. Anche i celiaci hanno potuto quindi assaporare ogni varietà di porchetta grazie ad un panino creato apposta per chi, sia adulto che bambino, soffre dell’intolleranza alimentare più frequente a livello mondiale.
Questo connubio di tradizioni e di sapori è andato in scena nella suggestiva location del piccolo borgo umbro, con la piazza e i giardini del castello di San Terenziano che hanno accolto il pubblico dalle prime ore della mattina fino alla sera tardi. Anche la pioggia che è arrivata nel tardo pomeriggio di domenica non ha fermato la voglia di porchetta e di conoscere gli altri cibi di strada ospiti di questa edizione.
Molto riuscito infatti è stato anche il primo esperimento, una sorta di gemellaggio del gusto, di Porchettiamo & Friends. A far visita alla porchetta sono stati infatti il Lampredotto fiorentino, il Cicotto di Grutti, e la Carpa regina in porchetta del Lago Trasimeno.
Gli abbinamenti con i vini del territorio e le birre artigianali hanno fatto poi il resto. L’Enoteca della Strada del Sagrantino e la Birroteca Artigianale hanno offerto splendidi accompagnamenti ai panini e ai mini-panini. In collaborazione con Fermento Birra erano presenti birrifici artigianali tra i più interessanti d’Italia, come Foglie d’Erba di Forni di Sopra (Ud), Brewfist di Cotogno (Lo), Olmaia di Montepulciano (Si), Bruton di Lucca, Birra del Borgo di Borgorose (Ri), Birrificio Italiano di Limido Comasco (Co), Birrificio del Ducato di Parma e Opperbacco di Notaresco (Te).
Hanno poi contribuito al successo del festival anche le numerose attività collaterali: tra le altre il concorso di fotografia ScatTiamo, in collaborazione con l’Associazione Istanti e dedicato al cibo di strada, che ha visto come primo classificato Maurizio Leoni, seconda Paola Pasinato e terzo Lorenzo Giudici; il “Pig-nic”, appuntamento divertente con il classico cestino rosa con porchetta e vino gustati sull'erba; e “My Art, i maiali vestono il design”, con un’intera via che è stata dedicata al design e all'interpretazione artistica del maiale in collaborazione con l'Istituto Italiano Design.