L’argomento che ebbe il potere di scatenare l’ira di tutti. Il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali all’assemblea dell’Anci ha tirato in ballo la questione del blocco degli aumenti per gli stipendi dei dirigenti. Chiedendo mandato agli altri sindaci per un incontro con i sindacati teso a congelare aumenti e premi. La prima ad adirarsi è stata la Rsa di Cgil, Cisl, Uil, Csa e Confedir Direl secondo cui quella dei dirigenti di Palazzo dei Priori “E' una somma inferiore a quella percepita dai colleghi di altri Enti, cifre che variano tra i mille e 4800 euro annui”.
Per la Cgil un’occasione da non perdere. “Un assist troppo bello per non trasformarlo in gol, neanche ci fossimo messi d'accordo. La questione degli stipendi dei dirigenti e dei manager pubblici, sollevata dal presidente dell'Anci Wladimiro Boccali, è certamente una priorità per il Paese. Per un cittadino comune, per un lavoratore, ancor più per un cassaintegrato, infatti, sapere che all'interno del suo Comune o della sua Regione ci sono dirigenti o manager delle partecipate che guadagnano molto più del sindaco o del presidente della Regione stessa, è motivo di rabbia e di disaffezione rispetto alle stesse istituzioni. Senza fare, per amor di patria, raffronti con i salari dei lavoratori comuni, anche e soprattutto dei tanti dipendenti pubblici che tirano avanti con 1000 euro al mese o poco più. Pertanto, al presidente dell'Anci Boccali diciamo chiaramente che su questo tema siamo pronti a confrontarci e a fare tutti i passi necessari per colmare questo gap. Ci convochi e vedrà che il sindacato è pronto a fare la sua parte”. Queste le parole di Vincenzo Sgalla segretario generale Cgil Perugia.
Boccali tacciato di demagogia dal Dicapp-Sulpm. Il sindacato in una lettera aperta firmata dal responsabile Pietro Martani si rivolge direttamente a Boccali: “Per sua informazione, vogliamo ricordarle che il premio del Segretario Generale viene fissato dal contratto nazionale in un range che va da un minimo dell’1% ad un massimo del 10% dello stipendio lordo percepito. Chi decide quanto deve essere la percentuale da liquidare è lei Signor Sindaco. E’ lei che quest’anno, come ogni anno, ha decretato il massimo. Per quanto riguarda il Direttore Generale lei è addirittura doppiamente responsabile in quanto ha stabilito non solo lo stipendio, perfezionando un contratto “privatistico” che prevede annualmente un compenso di 150 mila euro annui, ma anche il premio pari al 20% dello stipendio annuo lordo”. E poi ancora: “Ora capisce perché non si può accettare che lei Signor Sindaco, anche in qualità di presidente dell’Anci, asserisca certe cose e scarichi ad altri le proprie responsabilità. Quando dice “sembra che la colpa di certe buste paghe sia dei Sindaci”, dovrebbe omettere il “sembra” perché in realtà sono i Sindaci, e quindi lei, a determinare l’entità sia dell’indennità di posizione che quella di risultato dei dirigenti. La demagogia: “Non vada a proclamare pubblicamente che vuole il mandato degli altri sindaci umbri per incontrare i sindacati al fine di aiutarla a congelare aumenti e premi perché la sua sembra pura demagogia”. Poi il consiglio: “ Per il Comune di Perugia lei deve fare una sola cosa, molto semplice, e che da tempo le consigliamo e che in altri comuni, come ad esempio a Cesena e a Ravenna o la Regione Umbria, hanno già fatto: contratti personalmente con il Sindacato dei dirigenti (non delegando per la parte da lei rappresentata i dirigenti stessi come fin qui fatto) la diminuzione sia dell’indennità di posizione che quella di risultato in essere visto anche che la prima, pur avendo subìto modifiche sostanziali negli anni in alcuni elementi che la determinano, non è stata mai adeguata al punto che ci troviamo di fronte a dirigenti che dirigono se stessi o poco più, ma che mantengono ancora una pesatura massima. In questo percorso che le suggeriamo ci troverebbe sicuramente al suo fianco e saremmo anche disponibili ad essere presenti alla trattativa”.
L’ira del Movimento per Perugia. E’ Carla Spagnoli a firmare un intervento al vetriolo: “E’ sempre il solito Wladimiro Boccali, il Sindaco “irresponsabile” (a dir suo senza responsabilità), quello cioè che ama scaricare su altri le colpe che gli appartengono. L’immagine di Perugia è disastrosa? Colpa di chi ne denuncia il degrado; i dirigenti percepiscono emolumenti e premi spudorati? Lui cade dalle nuvole, dice che occorre intervenir ed in effetti è “intervenuto”: il contratto nazionale fissa il premio da corrispondere al Segretario Comunale in una percentuale che va dal 1% al 10% dello stipendio. Il Sindaco Boccali gli liquida il massimo del 10% ed il 20% al Direttore Generale. Il Sindaco di Ravenna ha tagliato del 10% il premio per il personale dirigenziale e del 15% il premio spettante al Direttore Generale; il Sindaco di Cesena per il 2012 ha diminuito del 10% i premi per i propri dirigenti dopo il taglio del 20% disposto per il 2011. Ora, Sindaco Boccali, non venga a dirci che quei Sindaci sono dei “podestà” e che hanno poteri che lei non ha: è solo questione di capacità e soprattutto di volontà. Quindi basta con le ipocrisie, agisca e la smetta con il solito “scaricabarile” e soprattutto non chieda aiuto a quei Sindacati “cerchiobottisti” come la CGIL il cui Segretario Generale Sgalla si dice pronto a tagliare i compensi dirigenziali, mentre la RSA dello stesso Sindacato li difende a spada tratta”. Carla Spagnoli Presidente Onorario del Movimento per Perugia.
