Rispetto al 2020 si sono registrati degli aumenti sia per quel che riguarda i titoli pubblicati che le tirature, prevale il cartaceo ma con un ruolo sempre più importante del digitale
In che modo vengono letti i libri in Italia? A rispondere a questa domanda è stato l’Istat, il noto istituto statistico nazionale, in un report riguardante produzione e lettura di libri nel nostro Paese.
Lo studio, relativo all’anno 2021, ha messo in evidenza anzitutto un buon stato di salute del mondo editoriale: rispetto al 2020, infatti, si sono registrati degli aumenti sia per quel che riguarda i titoli pubblicati (+11,1%) che tirature (+11,7%).
Ma veniamo subito alla domanda che ci siamo posto, ovvero con quale modalità vengono fruite le opere disponibili sul mercato.
Come noto, nei tempi odierni leggere un libro non significa necessariamente avere tra le mani l’oggetto cartaceo: oggi è possibile utilizzare altre tecnologie quali gli e-book, ovvero libri digitali fruibili da appositi dispositivi, facilmente individuabili in e-commerce tecnologici come Bytecno.it, oppure gli audiolibri.
Prevalgono i libri cartacei, ma il digitale ha un ruolo importante
Da questo punto di vista, l’Italia risulta essere una nazione ancora piuttosto tradizionalista, anche se il livello di diffusione delle tecnologie dedicate alla fruizione di libri è tutt’altro che trascurabile.
Secondo Istat, infatti, il 69,2% dei lettori legge soltanto libri cartacei, il 12,1% legge esclusivamente e-book mentre lo 0,5% opta solo per gli audiolibri; è significativa, ammontando al 18,2%, la percentuale di coloro che fanno ricorso a più di un supporto.
Ma chi sono gli italiani che apprezzano particolarmente le opportunità digitali di lettura e chi quelli che, invece, sono più tradizionalisti in fatto di libri?
Sono soprattutto i giovani a leggere libri in modo digitale
Come si può facilmente immaginare, ad essere più inclini all’utilizzo di tecnologie sono i giovani: la quota di popolazione che legge esclusivamente libri cartacei, infatti, è più bassa della media in riferimento alle fasce di popolazione più giovani.
Dai 18 ai 34 anni, infatti, tale percentuale non supera il 60%, per poi alzarsi gradualmente con l’avanzare dell’età, e il discorso è opposto per quel che riguarda coloro che utilizzano solo supporti digitali: indicativamente, dai 16 ai 22 anni la popolazione che legge solo in questo modo ammonta a circa il 20%, percentuale che si abbassa gradualmente con l’avanzare dell’età.
Il discorso è analogo per quel che riguarda i lettori “multipiattaforma”: dai 18 ai 34 anni tale percentuale viaggia attorno al 25%, per poi abbassarsi gradualmente con l’aumento dell’età.
Le statistiche sulla fruizione delle biblioteche
E per quanto riguarda le biblioteche? Istat ha chiarito che, nel 2021, il 7,4% della popolazione di età superiore a 3 anni si è recato almeno una volta in biblioteca.
Ad avere quest’abitudine sono soprattutto le donne (8,2% contro il 6,5% degli uomini), inoltre rispetto all’anno precedente si è segnalato un calo: nel 2020, infatti, la percentuale di coloro che sono andati a leggere un libro in biblioteca almeno una volta nell’arco dell’anno risultava essere pari al 12,2% della popolazione.