Arrivato quando ormai la prima seduta del Consiglio regionale era stata sciolta e riaggiornata a martedì, l’assessore alla Sanità Luca Coletto ha risposto ai giornalisti sul caso sollevato dal consigliere dem Tommaso Bosi in merito alla condanna definitiva per razzismo riportata nel 2009.
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“Facevo una raccolta firme contro un campo rom abusivo” ricorda Coletto. Per il quale quella condanna è “il classico reato di opinione”. Un errore? “Può essere considerato un errore – risponde – rilevare che c’è un campo nomadi abusivo“.
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Quanto alla sua permanenza in Giunta, Coletto la ritiene legittima sotto il profilo giuridico e politico. Sul primo aspetto ricorda: “Sono stato riabilitato dallo Stato italiano. Del resto – sottolinea – ho fatto due volte l’assessore regionale in Veneto, il consigliere, il sottosegretario di Stato. Se c’era qualcosa lo avrebbero rivelato...”.
Sul piano politico, replica così a Bori: “Semmai le dimissioni me le deve chiedere la presidente Tesei, con la quale mi sono già confrontato su questo punto“.
Coletto non scivola sulle domande se rifarebbe ciò per cui era stato condannato. Ma quando gli viene chiesto se è razzista replica secco: “Se trovate una frase razzista in internet detta da me...”.