Co-working e start-up professionali: questo alla base dell’ordine del giorno del gruppo consigliare del Pd passato oggi all’unanimità in Commissione Cultura di Palazzo dei Priori, a firma dei consiglieri Bori e Bistocchi. Con la proposta si impegna l’amministrazione “ad individuare degli spazi da utilizzare come locali per co-working e start-up professionali. Fatta quindi salva la disponibilità di strutture agibili (o potenzialmente tali) di proprietà dell’Ente, l’impegno consiste poi nel valutare la convenienza nel fornire il suddetto servizio in maniera accentrata, o nel decentrare lo stesso, articolando tali locali in modo da ottenere una più capillare copertura del territorio (a titolo esemplificativo si valutino le strutture ex-circoscrizionali); valutando altresì, in base alle dimensioni degli spazi, la possibilità di perfezionare sia spazi di “co-working” collettivo (capaci di raccogliere più attività in all’interno dello stesso spazio), sia di singoli “uffici temporanei”. Infatti “il Comune potrebbe contribuire, mettendo a disposizione parte del patrimonio immobiliare comunale per promuovere esperienze del cosiddetto co-working e delle start-up professionali, da assegnare a quei cittadini che intendono avviare o consolidare un’attività di impresa o una professione individuale; tali locali potrebbero in tal modo facilitare la circolazione di idee, conoscenze e persone tra più realtà lavorative, nonché ottimizzare quelle risorse necessarie allo svolgimento delle varie attività e consentire la divisione delle spese che l’utilizzo o di un posto di lavoro comporta.” Il riferimento a interventi definiti di successo è da ritrovarsi sia a Terni che a Narni, che ad Orvieto. “Siamo soddisfatti dell’approvazione e della volontà di realizzare a Fontivegge il polo di innovazione con coworking, fab-lab ed incubatore d’impresa, che rappresenta un’occasione di recupero e di riqualificazione urbana per l’area” hanno dichiarato i consiglieri comunali del PD Bori e Bistocchi.
L’Accademia – Ed è stato approvato anche questo con voto unanime l’ordine del giorno dei consiglieri Borghesi e Miccioni con cui si chiede al Sindaco e alla Giunta di intervenire presso gli organi competenti e a mettere in atto le azioni adeguate per riproporre al Governo e al Parlamento la questione della effettiva e definitiva statizzazione dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, in quanto il delicato tema del finanziamento dell’attività dell’Accademia risulta essere di cogente attualità. Come sottolineato nello stesso ordine del giorno “l’Accademia rappresenta per l’Italia, oltre che per Perugia e per la regione Umbria, una eccellenza che merita l’impegno e l’attenzione delle Istituzioni locali e nazionali affinché possa continuare a svolgere il compito di alta formazione di giovani italiani e stranieri nelle diverse discipline delle arti. Il patrimonio artistico di proprietà dell’Accademia è di valore inestimabile e composto da una biblioteca di oltre 17000 volumi e dalla gipsoteca i cui calchi in gesso sono famosi in tutto il mondo. Con legge 21 dicembre 1999 n.508, ha acquisito lo status di Istituzione di Alta Formazione Artistica posta sotto l’egida del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e ha potestà di rilasciare diplomi accademici con valore di laurea di primo livello e di secondo livello.” La consigliera Erika Borghesi ha espresso grande soddisfazione per il voto unanime della commissione in quanto il mantenimento dell’attività dell’Accademia di belle Arti è un obiettivo di grande importanza, sia per la difesa di una delle più antiche e prestigiose istituzioni culturali del Paese, sia per la qualità dell’offerta formativa che l’Accademia di Perugia continua a garantire e ne sono testimoni gli oltre trecento allievi iscritti che provengono da diverse regioni italiane a da molti paesi stranieri.
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