Claudio Pace (*)
Porta la data del 6 Luglio 2010 l'atto d'indirizzo che avevo proposto al consiglio della mia Circoscrizione per un impegno a tutela del patrimonio di rilevanza storica, artistica e di archeologia industriale presente nel nostro territorio, e finalmente nell'ultimo consiglio di Circoscrizione svoltosi il primo marzo scorso se ne è discusso un po' per decidere, in modo unanime, di rimandarlo ulteriormente alla seconda commissione della Circoscrizione, perchè il testo cosi come presentato non era condivisibile da parte della maggioranza che pure accoglieva lo spirito dell'atto. Tra le cose che chiedevo e chiedo a conclusione del lungo documento, cito testualmente, l'impegno: “A censire, con la collaborazione degli enti comunali e provinciali preposti e delle associazioni private, tutte le opere a rilevanza storica, artistica e di archeologia industriale presenti nel nostro territorio e lo stato dell’arte su iniziative prese e richieste per il loro recupero. In quest’attività andrebbero incluse alcune case coloniche, ormai storiche, come quella in prossimità dello svincolo di Terni est o di fronte all’abitazione di via Trevi 104, ultime testimonianze di vita rurale nella zona, che prive di vincoli architettonici rischiano di scomparire anche per una semplice ristrutturazione edilizia.” Puntualmente quello che immaginavo si sta verificando, con tutte le autorizzazioni comunali si sta procedendo alla ristrutturazione di una delle ultime case coloniche, testimoni della vita di coloro che ci hanno preceduto non molto tempo fa, che avevo esplicitamente indicato nel mio atto. Non vale il proverbio, 'Mentre a Roma si discute, a Sagunto si muore' perchè purtroppo si discute poco e lentamente, e qui non si tratta di spendere soldi da parte del Comune ma di porre qualche vincolo in più nella ristrutturazione di casali antichi, che non perdano con la loro ristrutturazione l'aspetto che hanno avuto per anni e con esso la testimonianza storica e culturale di una vita che fu. Certo c'è di peggio, come il degrado della storica diga sul canale nerino (anima di una Terni laboriosa che fu e che è) che fanno degli amici appasionati di archeologia industriale ogni volta che vanno a visitare il sito. Sito che per il suo interesse potrebbe essere inserito in un circuito turistico ideale che va dalla stazione ferroviaria e finisce alla Cascata delle Marmore, e che invece rimane abbandonato agli storici e ai ricordi della gente anziana che andava a fare i bagni nella loro Capri nostrale, che era per loro quello stupendo pezzo del fiume Nera.
* Consigliere Prima Circoscrizione Terni Est