CLAMOROSO, GERVASI E CASSOLI FONDANO LA "MINERVA SPOLETO" (Foto – Guarda il marchio) - Tuttoggi.info

CLAMOROSO, GERVASI E CASSOLI FONDANO LA “MINERVA SPOLETO” (Foto – Guarda il marchio)

Redazione

CLAMOROSO, GERVASI E CASSOLI FONDANO LA “MINERVA SPOLETO” (Foto – Guarda il marchio)

Ven, 04/01/2008 - 21:42

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Moreno Gervasi, titolare della omonima Gervasi Robotica, e Antonio Cassoli, della Euromacchine srl, hanno fondato la nuova “Minerva Spoleto”. La notizia, clamorosa, rimbalza ufficiosamente da Terni ma trova proprio in questi minuti autorevoli conferme anche nella città del festival, dove da qualche giorno era stata notata la presenza di Cassoli.

I due industriali si sarebbero ritrovati nello studio di un notaio e, nero su bianco, hanno dato vita alla nuova società versando più di cinquecentomila euro di capitale sociale. Conferendo alla stessa società anche i diritti sui quattro marchi industriali “Minerva”, “Pellicano”, “Multiplus” e “Metra”. Il 90% delle quote azionarie sarebbe di proprietà dell’ingegner Gervasi, il restante 10% dell’imprenditore di Busto Arsizio.

Che facciano sul serio se ne è avuta conferma da Verona, dove i responsabili del PalaFiera hanno assegnato alla “Minerva Spoleto” uno spazio per il prossimo SAMOTER, il “Salone internazionale triennale macchine movimento terra da cantiere e per l'edilizia” che si terrà dal 5 al 9 marzo: una dele Fiere più importanti, capace di catturare l'interesse di quasi 1.000 espositori provenienti da più di 30 Paesi di tutti il mondo e qualche migliaio di visitatori del settore.

Sembra dunque giungere a una svolta la vicenda che dalla fine dell’estate ha tenuto l’intera città con il fiato sospeso. A partire dal 18 ottobre quando il giudice Roberto Laudenzi del Tribunale di Spoleto decretò il fallimento della Industrie Minerva, l’azienda di Santo Chiodo dove lavoravano un centinaio di operai (attualmente in cassa integrazione).

Le lavorazioni, a quanto ha potuto verificare TO®, partiranno già lunedì prossimo per far fronte agli ordini che erano nel frattempo stati conclusi. E’ fin troppo evidente che la proprietà non vuol far deprezzare il valore dei marchi, sopratutto quello ‘Minerva’ che sul mercato dei ribaltibili è molto conosciuto sia in Italia, sia in Europa.

Per il momento la linea di produzione è stata allestita all’interno della stessa Gervasi Robotica, ma entro la fine di marzo, quando la produzione andrà a pieno regime, si dovrà decidere dove spostarla. Tre le ipotesi: restare a Spoleto (ma solo se arriverà la decisione del curatore fallimentare in merito all’offerta di rilevare l’affitto della ormai ex Industrie Minerva) o trasferirsi. Due le aziende disposte ad “ospitare” la nuova Minerva Spoleto: la prima a Terni, la seconda a Foligno. Situazione questa che potrebbe però creare qualche problema, nella riassunzione del personale della ex I.M.. Di certo lunedì prossimo, e questo trapela dagli stessi ex dipendenti della I.M., presso la Gervasi comincerà la selezione del personale. Gli operai migliori, a quanto è dato sapere, sarebbero stati già assunti da aziende concorrenti o del settore.

Già, perchè è risaputo che quando si verificano situazioni simili, come lo è il fallimento di una azienda metalmeccanica, a guadagnarci possono esser in molti: assumendo la miglior maodopera specializzata, tenendo fermi marchi concorrenti, etc. etc. La nuova società avrebbe concluso già degli accordi con alcune aziende del territorio rimaste coinvolte nel fallimento della I.M.: un indotto che fra Spoleto e Foligno interessa altri 50 operai. Impossibile al momento rintracciare sia Gervasi, sia Cassoli. I loro cellulari squillano a vuoto.

I bene informati sostengono che questa cordata è intenzionata a rimanere a Spoleto. Lo dimostrerebbe sia il nome creato per la Srl, sia lo stesso marchio per il quale sono stati scelti i colori bianco e rosso, quelli dello stemma della città del festival. TO® è in grado di anticipare il nuovo logo (guarda in fondo all’articolo nella sezione ‘foto’), per la verità non molto diverso da quello che da pochi giorni era comparso sul sito della Euromacchine Srl (clicca qui): è stato aggiunto il nome ‘Spoleto’. Che non è di poco conto.

Ma qui si scopre un’altra amara verità, anche se appartiene ormai al passato della I.M.. Andando infatti a guardare il sito della Industrie Minerva (clicca qui) compare lo stesso marchio presente sul portale della Euromacchine. E così, controllando sul sito www.register.it, si scopre che il sito industrieminerva.it appartiene, già dal 28 febbraio 2000, allo stesso imprenditore di Busto Arsizio, che della fallita Industrie Minerva era il responsabile commerciale. Ovvio che un venditore avesse bisogno, nell’era della rivoluzione informatica, di uno strumento come internet per presentare prodotti e concludere accordi commerciali. Ma che dovesse pensarci un dipendente, seppur sales mnager, a realizzare il sito, appare francamente singolare.Una ulteriore perla nera dunque che si va ad aggiungere a quelle collezionate dalla dirigenza che ruotava intorno al patron Marcoaldi: d’altra parte, non avendo pensato a registrare i marchi dei propri prodotti, si poteva pensare a depositare il dominio del sito?

Fin qui la cronaca di una giornata convulsa, dove le notizie si sono accavallate di ora in ora.

Ma anche la politica è tornata tutto d’un tratto a bollire sulla spinosa questione del fallimento. Appena il 2 gennaio scorso, l’altro ieri, il capogruppo dei diesse, Amedeo Marcelli, ha chiesto e ottenuto un consiglio comunale aperto per parlare dei problemi connessi alla ex Industrie Minerva. Assemblea che si terrà il prossimo 16 gennaio, prima data utile per l’assessore Mario Giovannetti che presenzierà all’incontro. Marcelli sperava di poter ottenere una data ancor più vicina, auspicio che pare sia stato manifestato anche dal consigliere di opposizione Giancarlo Mercatelli (Forza Italia).Chissà che la nascita della nuova “Minerva Spoleto” porti un po’ di sereno anche sui banchi del consiglio comunale. Difficile dirlo. Anche perchè, da settembre a questa parte, il duo Gervasi-Cassoli non sembra risultare molto simpatico a qualche esponente politico e a qualche sindacalista.

(Carlo Ceraso)


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