Se tornerò a mettere una chiave dentro la serratura della porta di ingresso di un nuovo ristorante lo farò sicuramente a Città di Castello
A distanza di tre anni esatti dalla chiusura dello storico ristorante “Il Bersaglio”, regno incontrastato per decenni della cucina e gastronomia a “cinque stelle” ispirata a tartufo bianco, funghi e cacciagione, Pierluigi Manfroni, chef di fama internazionale, trasferitosi con la sua “Locanda del Viandante” all’interno del Parco dei Monti Rognosi, al confine fra i Comuni di Anghiari e Caprese Michelangelo, si è lasciato sfuggire una dichiarazione che la dice lunga sul desiderio mai nascosto di tornare alla base di partenza.
Complice è stata una cena con una nutrita rappresentanza della stampa tifernate, capitanata da Pasquale Baruffi e Walter Verini (giornalista di lungo corso e stile sopraffino prima di approdare a Montecitorio) che, proprio in terra toscana, ha voluto tributare a Pierluigi Manfroni (con lui la moglie Santina e il figlio Lorenzo) un giusto riconoscimento per “aver promosso il territorio tifernate, le tradizioni, la storia, l’arte e la cultura, attraverso l’attività di ristorazione di assoluto livello qualitativo con il ‘Bersaglio’ diventato un vero e proprio ‘cult’ a livello internazionale”.
La galleria di personaggi noti che in oltre 35 anni di attività sono transitati al ‘Bersaglio’ rappresenta senza dubbio un pezzo di storia della città che, in particolare, è andata di pari passo con la promozione ed evoluzione del tartufo bianco e di altre prelibatezze della gastronomia e prodotti locali. Politici di tutto l’arco costituzionale, vip, attori, personaggi del mondo dello sport, della cultura, del cinema e dello spettacolo hanno fatto tappa a Città di Castello nel ristorante gestito da Manfroni, che li ha letteralmente incantati e inebriati con i suoi piatti irresistibili a base di tartufi e funghi.
I giornalisti tifernati hanno donato a Manfroni e alla sua famiglia un pregevole manufatto in ceramica, realizzato dagli artigiani del settore tifernate, con l’auspicio che questo abbinamento fra eccellenze della migliore tradizione locale torni ad incrociarsi proprio a Città di Castello.