Spoleto e Charleston di nuovo insieme dopo 15 anni. Di nuovo insieme dopo che “negli anni '70 Gian Carlo Menotti individuò Charleston come città dove riprodurre il Festival di Spoleto”, come ha ricordato il sindaco Massimo Brunini, pochi minuti prima di firmare, insieme al primo cittadino di Charleston, il patto di gemellaggio tra la città umbra e quella statunitense.
Per l'occasione la Sala dei Duchi del Palazzo Comunale era gremita di gente. Solo una persona, però, aveva preso parte alla prima delegazione che si recò a Charleston per il primo Spoleto Festival Usa, 35 anni fa: Loreto Luchetti, presidente dell'associazione Amici di Spoleto. Presente in Comune anche il sindaco che cominciò ad adoperarsi per ricucire i rapporti tra Spoleto e Charleston, Mattioli. A loro è andato il ringraziamento di Massimo Brunini, raggiante per la firma del gemellaggio ma anche per l'avvio della 51esima edizione del Festival dei Due Mondi, che sta ricevendo interesse nazionale ed internazionale. Lo dimostrano i telegrammi giunti al Comune questa mattina, letti durante la cerimonia. Tra questi quello del Ministro degli Esteri Frattini, che si è scusato per non poter essere presente, ricordando l'importanza di questo momento, ma anche dell'Ambasciatore degli Usa in Italia Ronald Spogli, che si è augurato che questa amicizia tra le due città venga curata come si fa con un amore. Anche l'arcivescovo Riccardo Fontana, assente per altri impegni, ha voluto far giungere il suo saluto, congratulandosi per “questa edizione che inaugura il nuovo corso del Festival”.
“Sono venuto a Spoleto 31 anni fa per la prima volta, per esprimere gratitudine a questa città che ha voluto condividere con noi un bene di assoluto valore: il nome di Spoleto”. Con queste parole il sindaco di Charleston Joseph Riley ha salutato i presenti alla cerimonia per il gemellaggio. “Sono tornati i tempi – ha aggiunto – in cui condividevamo artisti e musicisti e lo faremo ancora”. Brunini, euforico, gli ha fatto eco sottolineando la “testardagine di voler riallacciare questi rapporti”, prima di firmare, tra gli applausi dei presenti, il patto di gemellaggio.
(sara fratepietro)