Le grandi manovre, dentro la Cgil di Spoleto, sembrano già cominciate. Alla faccia di quel ‘coordinamento’ che, nominato all’indomani dell’uscita di scena di Fausto Stocchi, avrebbe dovuto traghettare la Camera del lavoro fino a settembre, data in cui si sarebbe proceduto alla nomina del nuovo responsabile. Uno ‘strumento’ straordinariamente qualificato (ben 14 i componenti del coordinamento presieduto dal folignate Filippo Ciavaglia) che però rischia di essere solo una ‘facciata’, una copertura.
Sul ponte di comando resta impassibile e irremovibile capitan Mario Bravi (in una foto d'archivio), il segretario provinciale che a Spoleto sembra lanciare uno sguardo…sinistro.
Lui che, fedelissimo della Sinistra Arcobaleno, negli ultimi mesi aveva strizzato l’occhio al Pd. Ora, dicono i bene informati, ci starebbe ripensando.
Per la Cgil di Spoleto Bravi avrebbe indicato, il condizionale è d’obbligo, il giovane Cristian Benedetti, metalmeccanico della Pozzi e consigliere di minoranza a Vallo di Nera nelle file del Pdci. Una soluzione che vedrebbe d'accordo anche Filippo Ciavaglia, qualcosa di più di un astro nascente: alle cariche di Responsabile della Camera territoriale Spoleto-Foligno-Bastia e Presidente della Futura S.r.l., potrebbe ben presto guadagnare anche quella di segreterio provinciale della Fiom succedendo a Sandro Piergentili. Ma torniamo a Spoleto.
Per convincere Benedetti ad assumere l’arduo compito, Bravi sarebbe pronto a concedere un distacco full-time dal lavoro. Condizione indispensabile per occuparsi di un’area vasta come quella del comprensorio spoletino che racchiude anche la Valnerina.
Peccato però che in città questo giovane lavoratore non sia affatto conosciuto e che l’impegno sindacale finora prestato sarebbe pressoché nullo (non figura neanche nella Rsu aziendale). Questo almeno è quanto sostengono i compagni del sindacato e gli stessi quadri del piddì, area diesse.Questi ultimi si dicono pronti a dar battaglia se la Cgil perugina non darà il via libera alla candidatura di uno o più nomi di dirigenti sindacali “rappresentativi del territorio e che dovranno esser scelti dalla base”. E di telefonate con Perugia ce ne sarebbero state già diverse.
“C’è un patto tacito fra noi – dice u componente del coordinamento spoletino – secondo il quale il nuovo responsabile della Camera del lavoro dovrà esser scelto fra coloro che hanno maturato una significativa esperienza nella propria categoria, se non addirittura a livello confederale. Certo un patto che non abbiamo sottoscritto, ma Spoleto non starà a guardare”.